Tribunale Nocera Inferiore
Le toghe sporche del Tribunale di Torre Annunziata verso l'espiazione delle proprie colpe tramite il patteggiamento, una via che garantirebbe ai giudici corrotti una pena 'mite' di circa due anni.
Sarebbe questo, secondo quanto trapela dalla linea difensiva, l'orientamento del collegio difensivo nell'ambito del procedimento in corso al Tribunale di Nocera Inferiore a carico del giudice di pace scafatese Antonio Iannello, tratto in arresto a settembre insieme ad altre 22 persone con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Quasi tutti i legali, infatti, stanno valutando la possibilità del patteggiamento, ad eccezione di quegli indagati che figurano anche nell'inchiesta per truffa sui falsi incidenti stradali.
Nel corso del procedimento verrà ricostruita in aula l'attività di indagine delle fiamme gialle oplontine - coordinate nel tempo dalle Procure della Repubblica di Torre Annunziata, Roma e Nocera Inferiore - che ha consentito di ricostruire un quadro indiziario dal quale è emersa una sistematicità di condotte di corruzione in atti giudiziari perpetrate da diversi giudici di pace, numerosi avvocati e svariati consulenti tecnici, con riferimento a pratiche e contenziosi riguardanti sinistri stradali, in talune circostanze caratterizzati da profili di falsità.
Nell'arco di un solo mese di monitoraggio investigativo da parte dei finanzieri del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, sono stati registrati 37 casi di corruzione, ossia più di un episodio di corruzione al giorno.
Il tecnico delle vespe si congratula con la squadra di Conte e commenta la vigilia della semifinale play-off di ritorno. «A Cremona partita difficile, dobbiamo fare 98 minuti con il casco in testa, senza abbassare i ritmi. Fortini? Non condivido il suo post sui social»
