Era convinto che la donna gli stesse rubando dei soldi. Questa è la giustificazione che Pellegrino Reibaldi, docente di matematica in pensione, ha addotto per motivare l’efferato omicidio di Maria Baran, la 67enne badante di nazionalità ucraina, uccisa con quattro colpi di arma da fuoco al petto. Una tragedia che ha scosso gli animi dei cittadini di Torre Annunziata, che hanno appreso nel pomeriggio del femminicidio avvenuto ieri in via Gambardella. La donna è stata ritrovata in una pozza di sangue, senza vita. E nulla hanno potuto gli operatori sanitari del 118, costretti soltanto a constatare l’avvenuto decesso. I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno prelevato ieri l’81enne ex docente, portandolo in carcere dopo l’ammissione dell’assassinio. Aveva un regolare porto d’armi per uso sportivo e conosceva bene Maria, che faceva la badante presso l’abitazione della sorella. Pellegrino Reibaldi era convinto che la donna non stesse svolgendo bene il suo lavoro e, soprattutto, riteneva che lei gli stesse sottraendo dei soldi. Un dissidio che parte da lontano, dunque, e che è sfociato nel più tremendo dei delitti. Portato in caserma a Torre Annunziata, è stato interrogato dal pm Andreana Ambrosino fino alle 20. Ha chiesto scusa per il gesto, spiegando di essere arrabbiato per motivi economici e per l’assistenza, a suo avviso, non adatta per le cure alla sorella. Una divergenza di vedute divenuta improvvisamente un’ossessione per l’anziano docente, che in preda ad un raptus di follia ha scaricato la sua furia contro la vittima, colpita con quattro proiettili all’altezza del petto. Una tragedia su cui la Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo di inchiesta per delineare l’intero scenario e fare chiarezza sull’immane tragedia.
Le parole del tecnico delle vespe alla vigilia della trasferta di Genova.