Un tempo esercitavano la loro attività solo nei bordelli, poi sono passate in strada, lungo le statali di passaggio per camionisti. Negli ultimi tempi si erano “trasferite” dinanzi le stazioni ferroviarie. Ma la notizia dell’ultima ora dichiara che le prostitute sono “approdate” anche nelle prossimità di cantieri urbani. Sembra infatti che le recinzioni, le transenne e le attrezzature che “ingombrano” le strade in occasioni di interventi d’urbanistica rappresentino un ottimo nascondiglio, o per meglio dire rifugio, per meretrici d’ogni età. È quanto si sta verificando da qualche mese a Pompei, più precisamente in via Plinio (nella foto uno dei cantieri incriminati). Una ditta, vincitrice di gara d’appalto, ha iniziato lavori per la riqualificazione e la creazione di reti fognarie. Il progetto è indiscutibilmente importante, ambizioso e di utilità pubblica. Ma i lunghi tempi di esecuzione, oltre a creare evidenti disagi alla viabilità cittadina, costituiscono un fattore di vantaggio per le numerose prostitute che, di notte, nascoste al di là delle impalcature, riescono serenamente ad adescare “clienti” senza incorrere in fastidiosi controlli da parte delle forze dell’ordine. Che la città mariana fosse la meta privilegiata di meretrici e transessuali non è una novità. La zona di via Plinio, così come quella in particolar modo di Villa dei Misteri non erano, infatti, nuove alla frequentazione di queste donne. Ma dopo l’intervento di una task force formata da vigili e poliziotti, le “lucciole” avevano preferito scegliere un’altro luogo per i loro “posteggi”. Un’ordinanza del commissariato governativo retto da Profili aveva, di fatto, predisposto una stretta sorveglianza sul territorio adiacente l’ingresso degli scavi, ritrovo abituale delle moderne cortigiane. Vittime di questi controlli erano state coppiette formate da prostitute italiane e imprenditori di zona, obbligati a pagare sanzioni amministrative. A causa di questi “inconvenienti” verificatisi nell’ultimo periodo, le “lucciole” avevano preferito “traslocare”. Erano state, infatti, avvistate dinanzi la stazione della Ferrovia dello Stato, in pieno centro storico. Luogo troppo vicino al centro, alla piazza, ma soprattutto al commissariato di polizia. Le passeggiatrici hanno stabilito quindi di tornare alla loro zona “d’origine”, ma stavolta in sordina, opportunamente celate da palizzate, staccionate, pale meccaniche e altri veicoli che occupano la carreggiata e anche la visuale di carabinieri, agenti di polizia e caschi bianchi, di passaggio in quei luoghi. Se la presenza delle “accompagnatrici” può passare del tutto inosservata ai controlli, non si può affermare lo stesso per i residenti del posto che lamentano danni arrecati all’immagine del loro centro abitato per l’assidua o meglio la permanente sosta di tali donne nei pressi delle loro abitazioni. «È uno scempio - afferma un’anziana cittadina - queste donnacce sono qui sempre, non solo durante la notte, ma da mattino a sera. Sono quasi sempre seminude e hanno atteggiamenti provocatori. Non si può permettere che questa insostenibile situazione vada avanti». Il problema della prostituzione che attanaglia la città mariana da anni, va risolto, in tempi brevi, ma soprattutto in maniera articolata, su tutto il territorio.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»