Nell'ambito dell'attività di contrasto al fenomeno dell'abusivismo edilizio che costituisce una delle priorità dell'azione della Procura della Repubblica, in esecuzione di un ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Pompei, si è proceduto alla demolizione di un edificio abusivo, consistente in un manufatto di due piani in elevazione, per una superficie coperta di mq. 224,12 al piano terra, una superficie coperta di mq.189,75 al primo piano, avente un'altezza complessiva dal piano di campagna di m.6,62 ed un volume fuori terra di mc.1.460,27. Inoltre si è proceduto alla demolizione della sua struttura di fondazione, costituita da una platea in conglomerato cementizio armato alta circa 50 cm, per cui la volumetria complessiva demolita ammonta a circa mc. 1,527,51 . Il manufatto demolito non era mai stato ultimato ed insisteva nel comune di Pompei alla via II traversa Crapolla in un'area dichiarata di notevole interesse pubblico.
L'esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall'Autorità Giudiziaria rappresenta, per la tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l'efficacia dissuasiva nei confronti dell'abusivismo edilizio. Nel caso di specie si è data esecuzione ad una sentenza di condanna risalente all'anno 1999. Grazie anche alla incessante opera di sensibilizzazione posta in essere dalla Procura, la suddetta demolizione, ha avuto luogo, da parte del proprietario del manufatto abusivo, in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti.
Emergono i primi reperti e alcuni scheletri di vittime dell’eruzione del 79 d. C. Sono stati avviati a febbraio nuove indagini nella cosiddetta Regio IX di Pompei - uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito.