Prima la sparizione dei fascicoli personali dei pazienti, che ha di fatto bloccato l'iter di smistamento degli anziani verso altre strutture del circondario, poi, ieri, la richiesta del legale di parte di bloccare lo sgombero per dare tempo al Tar di esprimersi nel merito dell'ordinanza firmata a inizio mese dal sindaco Pietro Amitrano. Non certo una settimana tranquilla per gli occupanti della casa di riposo Carmine Borrelli, a Pompei, dove la battaglia per evitare la 'diaspora' dei nonnini si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi inattesi capitoli.
Ieri mattina, infatti, l'avvocato Paolo Leone, difensore di parte degli ospiti della Borrelli, si è recato di persona presso l'ufficio del dirigente Raimondo Sorrentino per eseguire un accesso agli atti. A palazzo De Fusco il legale avrebbe avuto poi un breve colloquio, oltre che con il capo del settore, anche con il dirigente Piscino e l'avvocato Antonio Messina, in rappresentanza dell'Ente mariano.
Una visita informale dallo scopo preciso, quello di prendere tempo per congelare la situazione dell'ospizio. Complicato, soprattutto tenuto conto delle gravi criticità strutturali riscontrate nell'immobile di via Lepanto.
L'avvocato Paolo Leone ha chiesto espressamente ai rappresentanti della amministrazione comunale e ai responsabili del procedimento la sospensione delle attività di sgombero fino alla udienza del 10 settembre 2019, da tenersi dinanzi al ai giudici del Tar della Campania in pieno contraddittorio. Leone ha inoltre voluto che tale istanza fosse presentata direttamente al sindaco di Pompei, il quale tuttavia ieri mattina si è detto impossibilitato a trattenersi per altri impegni. Al momento i pazienti della Borrelli restano in attesa di risposta ufficiale da parte del legale incaricato dal Comune.
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