“Chiediamo giustizia per Sara, vogliamo sapere com’è morta la nostra compaesana”. E’ il senso della manifestazione pacifica, svoltasi ieri mattina davanti al tribunale di Torre Annunziata. A protestare sono stati i parenti e gli amici di Sara Aiello, la 36enne di Pimonte morta nel 2015 nel suo letto per cause ancora sconosciute. Era affetta da malattie neurologiche e il marito la filmò, così come gli disse il medico che aveva in cura la giovane donna. Il pm oplontino ha chiesto l’archiviazione, dopo la denuncia dei familiari di Sara che chiedevano la riesumazione del corpo. E ieri mattina la comunità pimontese ha voluto dimostrare tutta la vicinanza e la solidarietà nei confronti della famiglia della giovane mamma. “Eravamo in 50 circa – afferma un parente di Sara – davanti all’ingresso del palazzo di giustizia oplontino, tra familiari, amici o semplici conoscenti della povera Sara. Abbiamo preso parte ad una pacifica manifestazione di protesta, per invitare i giudici a non archiviare la vicenda. Come recita lo striscione, “Verità per Sara”. Non chiediamo altro: verità per la giovane mamma pimontese, per dare risposte ai dubbi di tante persone che sono venute autonomamente a Torre Annunziata, per Sara, per sete di giustizia, per affetto e vicinanza alla famiglia”.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.
