Si tratta di un architetto 58enne. Lascia la moglie e due figli.
tempo di lettura: 1 minHa imbraccato il fucile da caccia legalmente detenuto e si è sparato un colpo alla gola nel garage di casa. È morto così, ieri mattina, Aldo Malafronte, 58 anni, molto conosciuto nei comuni dei Lattari per la sua professione di architetto. Erano da poco passate le 8 quando l'uomo, che in precedenza non aveva mai mostrato segnali di disagio, si è recato nel garage della propria abitazione situata in via Piano per farla finita. A dare l'allarme è stato un 48enne del posto che, passando per l'abitazione dei Malafronte, ha notato il corpo dell'architetto riverso a terra ormai in una pozza di sangue. Tra i primi a tentare di soccorrerlo il sindaco Giuseppe Dattilo, medico e vicino di casa della famiglia Malafronte. Ma ormai non c'era nulla da fare. Il 58enne architetto, come accertato anche dai medici legali che hanno effettuato i vari rilievi, è morto sul colpo. Lascia la moglie e due figli di 24 e 26 anni. Sul posto si sono recati anche i carabinieri del nucleo operativo stabiese, agli ordini del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Andrea Minella, insieme ai colleghi della locale stazione e ai vigili. Ancora in dubbio i motivi del gesto. Gli inquirenti, che nelle prossime ore interrogheranno alcuni amici e parenti della vittima, ipotizzano che alla base della vicenda conclusasi tragicamente ci siano problemi familiari. Dopo i rilievi, il corpo del 58enne è stato trasportato nella camera mortuaria dell'ospedale San Leonardo, dove tuttora si trova a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»