Nove anni di reclusione. Questa è la condanna che il giudice Maria Luisa Miranda ha inflitto in primo grado ai fratelli Antonio e Giovanni Carfora per il tentato omicidio nei confronti di Salvatore Pennino, ritenuto vicino ai killer del 17enne Nicholas Di Martino, assassinato la notte del 25 maggio 2020 nel centro di Gragnano. Una vendetta trasversale per lanciare un segnale a Maurizio Apicella e Ciro Di Lauro, che hanno confessato l’omicidio di Nicholas, nipote del boss Nicola Carfora. Secondo gli inquirenti, i fratelli Carfora avrebbero sparato contro Pennino per vendicare la morte del loro cugino Nicholas, agendo insieme ad altri due parenti, Giovanni Amendola e Lello Iovine, per il quali la condanna per lo stesso reato è stata di sette anni e dieci mesi di reclusione. La Procura di Napoli, sostituto procuratore Giuseppe Cimmarotta, aveva chiesto 12 anni di reclusione per tutti. Ma il giudice non ha ritenuto sussistenti le aggravanti dei “motivi abbietti e futili” e l'aggravante di “avere commesso il tentato omicidio nottetempo”, mentre ha riconosciuto la diminuente del risarcimento del danno.
Scuole, istituzioni e cittadini protagonisti di un evento corale sul lungomare stabiese per rendere omaggio alla nave più iconica della Marina Militare Italiana.