Cronaca
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Gragnano - Morte Nicholas Di Martino, fermati tre cugini della vittima per un raid armato. Indagini lampo delle forze dell'ordine

Tre cugini e un amico avevano cercato vendetta. Indagini lampo delle forze dell'ordine che in una settimana hanno consegnato alla giustizia due presunti assassini e i quattro giovani colpevoli del raid armato poche ore dopo l'omicidio

tempo di lettura: 2 min
di genesp
31/05/2020 11:22:03

Ogni pezzo dopo la morte del 17enne Nicholas Di Martino sembra ormai essere al proprio posto. In meno di una settimana, le forze dell'ordine sono riuscite a ricostruire quanto accaduto nella notte fra domenica e lunedì e consegnare alla giustizia i due presunti assassini del giovane di Gragnano. Maurizio Apicella e Ciro Di Lauro sono stati arrestati poche ore dopo l'omicidio mentre nella giornata di ieri è arrivato il fermo per altri quattro ragazzi, tre cugini e un amico della vittima, colpevoli di aver portato a termine un raid vendicativo nei confronti di un 20enne amico dell'assassino. Nella giornata di ieri la DDA ha infatti firmato l'arresto per due figli del boss Nicola Carfora, per un altro cugino e un amico del 17enne. Nicholas era il figlio di Maria Carfora (anche lei in carcere per reati di stalking), ovvero la sorella del boss ergastolano. Secondo quanto ricostrutio dalle forze dell'ordine che hanno setacciato tutte le immagini del sistema di videosorveglianza, i quattro avrebbero sparato con l'intento di uccidere un amico di Maurizio Apicella, il presunto assassino, ferendolo alla mano. Il raid armato in pieno centro si è consumato poche ore dopo la morte del ragazzo. 

Fin dal primo momento gli inquirenti avevano individuato il collegamento fra i due casi e dopo pochi giorni di indagine sono riusciti ad identificare i colpevoli. La morte di Nicholas Di Martino ha portato fin ora all'arresto di ben sei persone ma il numero potrebbe salire. Le indagini infatti non si fermano in quanto l'obiettivo della polizia di Stato e dei carabinieri che stanno lavorando insieme è quello di identificare anche gli altri giovanissimi che avrebbero preso parte al raid armato nel quale è stato colpito il 17enne. Per quanto riguarda il movente, le forze dell'ordine sembrano orientati su una presunta invasione territoriale. Il tutto quindi potrebbe essere collegato allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Intanto sui social network è nata una pagina per chiedere "Giustizia per Nicholas" creata da amici e parenti. Fra i post anche una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte e al ministro Luigi Di Maio per chiedere giustizia per il giovane ucciso. Intanto si attende il completamento dell'autopsia prima di procedere con i funerali che inevitabilmente saranno blindati.

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