Chiese ad un concessionario di avere una Audi A1 alla metà del prezzo di listino, per i giudici si è trattato di estorsione. Per questo, Giovanni Carfora - 26enne attaccante del Gragnano calcio, squadra che milita nel campionato nazionale di serie D – è stato condannato ad un anno e dieci mesi di reclusione.
La sentenza è stata emessa dai giudici del Tribunale di Torre Annunziata e riguarda un episodio, verificatosi diversi mesi fa nella città oplontina. Secondo i magistrati Carfora - figlio del boss Nicola alias o’fuoco - si recò insieme ad un amico presso un’autoconcessionaria. Il 26enne calciatore chiese al proprietario di avere un’Audi A1 alla metà del prezzo di listino. Il pm Sergio Ferrigno della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli aveva chiesto sei anni di reclusione per Carfora. I giudici (prima sezione penale composta dal presidente Francesco Todisco, a latere Emanuela Cozzitorto e Riccardo Sena) hanno invece optato per la condanna ad un anno e dieci mesi. E’ stato invece assolto l’amico di Carfora che si recò con lui nell’autoconcessionaria. Per i magistrati oplontini inoltre non si sarebbe materializzato l’aggravante del metodo camorristico.
Il proprietario dell’autosalone, A.D.A., residente a Gragnano, fu stroncato lo scorso anno da un infarto mentre faceva jogging a Pozzano, tra Castellammare e Vico Equense. Le sue parole portarono agli arresti domiciliari per Carfora e l’amico. Adesso è arrivata la sentenza di primo grado, che condanna il figlio di Nicola o’fuoco ad un anno e dieci mesi e assolve l’amico 33enne anch’egli di Gragnano.
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