Il percorso verso la verità sul disastro del Faito entra in una fase cruciale. Nel corso dell’udienza di ieri dedicata all’incidente probatorio è stato definito il calendario delle attività che il pool di periti dovrà compiere per stabilire le cause della tragedia che lo scorso luglio è costata la vita a quattro persone e ha provocato un ferito grave.
Gli esperti hanno già effettuato i primi sopralluoghi: dal versante della montagna dove si trovano ancora i resti della cabina precipitata, fino alle stazioni di monte e di valle. Particolare attenzione è stata riservata anche a uno dei reperti chiave, la testa fusa della «panarella», sottoposta a una prima visione da parte dei tecnici.
Ora si apre la fase più delicata. I rottami della cabina, ancora adagiati sul pendio del Faito, dovranno essere divisi in più parti e sollevati con l’ausilio di un elicottero. Una volta rimossi, i materiali saranno trasportati allo Spolettificio di Torre Annunziata, individuato come luogo di deposito e analisi. Qui i reperti verranno custoditi e sottoposti a indagini approfondite, tasselli fondamentali per ricostruire la dinamica dell’incidente e individuare eventuali responsabilità.
La prossima udienza dell’incidente probatorio è fissata per il mese di dicembre. Sarà un nuovo passaggio decisivo in un’inchiesta che punta a fare piena luce sulle cause del crollo, mentre la città e l’intero territorio guardano con apprensione al lavoro dei tecnici e alla necessità di garantire risposte chiare e definitive.
Il tecnico gialloblù nel post partita: «Statistiche alla mano avremmo meritato la vittoria, in alcuni momenti siamo stati troppo frenetici. A La Spezia per vincere, non possiamo fare tabelle».