C'è la prima denuncia per pesca vietata oltre che per attentato alla salute pubblica. Un uomo di Castellammare di Stabia è stato infatti beccato alla foce del Sarno mentre pescava vongole che sarebbero state poi rivendute in alcune pescherie del centro. Un modus operandi che secondo la guardia costiera, agli ordini del comandante Ivan Savarese, è ormai abituale fra Castellammare e Torre Annunziata con gravi danni alla salute dei cittadini. In particolare è emerso che coloro che si rendono protagonisti della pesca in un'area altamente vietata come quella a ridosso del Sarno sono gli stessi che distruggono la costa stabiese e sorrentina per prelevare i datteri. Un'organizzazione criminali che si muove e che ormai sta per essere identificata dai militari. Da mesi, infatti, come rivela il quotidiano Metropolis, gli uomini della Capitaneria sono sulle tracce dei predoni del mare così da poterli poi assicurare alla giustizia.
La prima denuncia è arrivata ieri in quanto il pescatore è stato bloccato in flagranza. La guardia costiera, in compagnia dell'Arpac, ha anche condotto delle analisi sulle acque e sulla sabbia presenti nel tratto di spiaggia interessato per individuare eventuali forme di inquinamento. I risultati confermano le aspettative: in quella zona non si dovrebbe pescare. I rischi per la popolazione sono altissimi in quanto le vongole, che si depositano sulla sabbia, sono ricche di batteri dannosi per la salute. Le pescherie, pur di risparmiare, commissionano questi lavori e mettono in vendita il prodotto inquinato che inconsapevolmente viene acquistato dagli stabiesi. Ma il lavoro della guardia costiera sembra quasi giunto al termine e la resa dei conti, sia con i pescatori che con i venditori, sembra ormai prossima.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.