«Faremo le navi che si possono fare. La Trieste era il massimo possibile che si poteva realizzare in questo cantiere: considerate che le navi da crociera sono lunghe 300 metri, questa di oggi poco più di 200. E' stato comunque un bellissimo lavoro e gli operai devono essere orgogliosi». A dirlo è l'ad di Fincantieri Giuseppe Bono a margine della cerimonia del varo di questa mattina a Castellammare di Stabia.
«Daremo spazio al cantiere, gli daremo la possibilità di essere competitivo in futuro. Oggi il problema è garantire le consegne nei tempi stabiliti e dobbiamo mantenere queste sfide. L'obiettivo è rilanciare i cantieri di Castellammare, Palermo e tanti altri. Possiamo e dobbiamo aumentare le consegne» ha spiegato l'ad. «Ricordo le manifestazioni di protesta di queste maestranze qualche anno fa a Roma. Hanno sempre voluto lavorare e dopo tempi difficili siamo riusciti a garantirlo. Ho ricevuto anche diversi epiteti non certo bellissimi negli anni della crisi ma le parole degli operai di oggi dimostrano che abbiamo fatto tanto. Io feci una promessa alcuni anni fa: non vi dimenticheremo. E non lo abbiamo fatto. E' opportuno chiarire che, durante il periode più difficile, i licenziamenti sono stati solamente quelli necessari. Molti altri operai li abbiamo invece trasferiti in quei cantieri dove c'era più lavoro, abbiamo fatto di tutto per non perdere l'eccellenza dell'indotto di Castellammare» ha concluso Bono.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.