Un tuffo rinfrescante nel mare inquinato. Un gruppo di circa 15 turisti, inconsapevoli del divieto di balneazione, ha deciso di fare il bagno nel mare dinanzi alla villa comunale, trascorrendo alcuni minuti a mollo nell'acqua. La riapertura dell'arenile, d'altra parte, consente un accesso diretto al mare e c'è soltanto un cartello che fa riferimento al divieto di immergersi nelle acque del litorale stabiese, il cui tasso di inquinamento, seppur diminuito in base alle recenti analisi dell'Arpac, risulta ancora allarmante, in ragione della qualità definita “scarsa” delle acque sul versante di Corso Garibaldi. Fa discutere non solo la presenza ridotta di cartelli di divieto, ma anche la scarsa integrazione internazionale della città, dato che l'unica indicazione è scritta in lingua italiana e non può costituire una valida interdizione per i turisti stranieri, attratti dal mare e dallo scenario del golfo di Napoli. A tutto ciò si aggiunge la presenza ridotta di forze dell'ordine, che avrebbero potuto imporre l'alt ai turisti, il cui tuffo proibito rischia persino di arrecare danni alla loro salute.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»