Hanno chiesto aiuto all'Inps per il proprio bambino di 6 anni, affetto da autismo. Secondo l'Istituto di Previdenza, però, non ci sarebbero i sintomi della malattia e la richiesta della famiglia è stata rispedita al mittente. Una storia paradossale considerato che per i medici dell'ospedale Bambin Gesù di Roma, per un perito del Tribunale di Torre Annunziata e per i giudici del Tar, il bambino presenta una lieve forma di autismo. Una lunga battaglia giuridica non è servita ad una famiglia di Castellammare per far riconoscere al proprio bambino l'aiuto di cui ha bisogno. «Non cerchiamo soldi - spiegano i genitori -. Vogliamo solo la giusta assistenza scolastica per nostro figlio». Dopo la segnalazione di alcuni docenti, tre anni fa, i genitori hanno portato il proprio bambino in diverse strutture dove è stata riscontrata una leggera forma di autismo che garantiva lui un piccolo sostegno durante le lezioni. Circa dieci ore durante l'orario scolastico che, secondo i medici, non erano abbastanza. Per questo motivo, per aiutarlo, è stata inoltrata una nuova richiesta all'Inps che subito è stata rifiutata. E' partito così il ricorso al Tar, che viene vinto, ma non è cambiato nulla: l'Istituto di Previdenza ha continuato a rifiutare le richieste della famiglia. Infatti, i medici, dopo aver convocato la famiglia per ulteriori visite, non hanno riscontrato i sintomi della malattia non accettando la pratica dei genitori. Una storia paradossale che lascia senza assistenza scolastica un piccolo studente di Castellammare, di soli sei anni. I genitori, comunque, non si arrendono e continuano a lottare per garantire al proprio bambino quello che merita.
Abate: «Ci mangiamo un po' le mani per le nove occasioni create, in certe circostanze avremmo dovuto gestire meglio il pallone. Comunque, portiamo a casa un punto prezioso.» De Pieri: «Sono felice per il gol, abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte.» Andreoletti: «Un punto che vale come una vittoria.»
