Cronaca
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Castellammare - Estorsioni e violenze agli imprenditori, in manette due capi clan del rione CMI

Giovanni Lambiase e Antonio Maragas stavano seminando il panico nella periferia nord. Arrestati dai carabinieri di Castellammare

tempo di lettura: 2 min
di Gennaro Esposito
03/06/2019 18:17:59

Avevano imposto il pizzo a tutti gli esercizi commerciali di via Napoli, estendendosi fino a via Ripuaria e a ridosso del centro di Castellammare. Erano diventati l'incubo delle famiglie del quartiere ma oggi sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo agli ordini del tenente Andrea Riccio. Giovanni Lambiase, pluripregiudicato, e Antonio Maragas avevano formato una vera e propria organizzazione criminale nel regno dei Cesarano, a due passi da Ponte Persica. Nei guai anche Giuseppe Maragas, figlio di Antonio. I due si sono imposti nei diversi negozi del rione imponendo tassi altissimi e non disdegnando violenze e raid vandalici nei confronti delle vittime che non si piegavano alle richieste estorsive. 

Maragas e Lambiase sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri di Castellammare mentre chiedevano l'ennesima estorsione in un bar di traversa Varo. I militari sono intervenuti proprio quando i capi clan del rione CMI stavano intastacando la somma richiesta ad un imprenditore (circa 500 euro). Dopo una perquisizione, sono stati sequestrati oltre 3mila euro. Per Lambiase è un ritorno nella casa circondariale di Poggioreale: era stato scarcerato solamente l'anno scorso dopo averci passato due anni per essere stato beccato con un'arma carica in pieno centro. Una volta tornato in libertà ha provato a formare il suo clan nel quartiere dove viveva riuscendo a seminare il panico fra gli imprenditori. Da tempo però era finito sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri. I militari prima hanno chiuso per qualche giorno un bar che affacciava sulla piazza perchè frequentato da pregiudicati, fra cui lo stesso Lambiase, e in un secondo momento hanno dato inizio ad una serie di ronde nel rione per smantellare sul nascere il nuovo clan. E ci sono riusciti con gli arresti di quest'oggi. Allo stesso tempo anche Maragas non era passato inosservato: il 30 maggio scorso i militari lo avevano identificato dopo aver chiesto 2000 euro ad una ditta che realizzava i lavori di rifacimento ad un palazzo. «Siamo dei Cesarano» esclamò in quella circostanza.

Un'organizzazione criminale che non doveva essere sottovalutata. Lambiase e Maragas avevano ricevuto anche l'ordine da Scanzano di rispettare le zone d'influenza. Nella parte di città sotto il controllo dei D'Alessandro, nessuno doveva chiedere il pizzo senza il consenso dei boss. Loro ci avevano provato ma sono stati subito rimandati al mittente. Quello che accadeva nella periferia nord, da sempre sotto l'influenza dei Cesarano, non interessava a Scanzano. I carabinieri comunque non sono rimasti a guardare e hanno arrestato i due capi del rione CMI. Le indagini continueranno nei prossimi giorni per ricostruire l'attività illecita dei due. Si tratta dell'ennesimo colpo alla camorra di Castellammare che negli ultimi mesi sta subendo la forte controffensiva dello Stato.

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