Cronaca
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Castellammare: Chiede pizzo ad impresa edile, arrestato

In manette un estorsore considerato legato al clan Cesarano di Castellammare di Stabia.

tempo di lettura: 2 min
di Dario Sautto
24/05/2009 8.54.00

In manette un estorsore considerato legato al clan Cesarano di Castellammare di Stabia. Venerdì sera, gli agenti del commissariato di polizia stabiese, agli ordini del primo dirigente Luigi Petrillo e del vicequestore Stefania Grasso, hanno arrestato Oreste Corbelli, 21 anni, accusato di tentata estorsione ai danni di una ditta edile. Il 21enne è rampollo di una famiglia legata alla malavita organizzata stabiese e figlio del più noto Francesco Corbelli, attualmente detenuto. Nel tardo pomeriggio di venerdì, i poliziotti stabiesi avevano notato la sua presenza nei pressi di un cantiere edile di Castellammare e avevano deciso di seguirlo, poiché si stava aggirando in zona da tempo. Volto conosciuto dagli agenti del commissariato di via De Gasperi, una volta entrato nel cantiere, Corbelli ha cominciato a discutere in maniera animata con alcune persone: alcuni operai, ai quali chiedeva notizie sul titolare della ditta. A quel punto gli agenti sono intervenuti per capire di cosa si trattasse. In mattinata si era già presentato al titolare della medesima ditta per chiedere "un caffè" quantificato in circa 300-400 euro, la classica richiesta di pizzo. Il titolare dell'azienda non aveva la cifra di denaro con sé ed aveva rinviato l'incontro al tardo pomeriggio. Quel caffè molto caro sarebbe servito all'azienda edile per poter tranquillamente continuare nei suoi lavori senza altre interruzioni o possibili problemi. Peccato, però, che Corbelli sia stato seguito dalla polizia, riconosciuto e fermato. A quel punto il titolare della ditta edile ha raccontato delle richieste estorsive ricevute alcune ore prima ed i poliziotti hanno arrestato il 21enne. Giudicato per direttissima già ieri mattina, Oreste Corbelli è stato condannato ad un anno e 10 mesi di reclusione oltre al pagamento di 600 euro di multa per tentata estorsione, con il beneficio della sospensione della pena. L'episodio di venerdì richiama l'attenzione sulle estorsioni e sul potere della malavita organizzata sul territorio stabiese, dove stanno cercando di riaffermare il proprio predominio i D'Alessandro al centro, i Cesarano in periferia. Appena una settimana fa, sempre a Castellammare, ma stavolta in via Roma, era finito in manette un altro estorsore appartenente, però, al clan D'Alessandro. Michele Spera chiedeva un "contributo per i ragazzi di Scanzano" ad un imprenditore e fu smascherato dai carabinieri mentre cercava di estorcere una somma di denaro non quantificata.

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