Nuovo duro colpo alla camorra di Castellammare di Stabia. Nella giornata di ieri il Tribunale di Napoli ha infatti condannato in primo grado ben 18 esponenti del clan D’Alessandro fra i quali spiccano i nomi di Sergio Mosca, Antonino Spagnuolo e Antonio Rossetti che sono stati colpiti da una nuova ordinanza di custodia cautelare solamente due giorni fa. L’inchiesta Domino, divisa in due parti, è nata alcuni anni fa a seguito dell’omicidio del ras Antonio Fontana ad Agerola nel 2017, come racconta Metropolis in edicola.
I magistrati si sono concentrati sull’affare del traffico degli stupefacenti che garantisce introiti milionari al clan D’Alessandro di Scanzano in collaborazione con i Di Martino di Gragnano. Gli affari erano gestiti da Sergio Mosca, Antonio Rossetti e Antonino Spagnuolo che hanno preso il comando del clan dopo gli arresti eccellenti dei figli del defunto capoclan Michele D’Alessandro. I giudici, tuttavia, hanno condannato a 20 anni Sergio Mosca e Antonio Rossetti; 16 anni Antonino Spagnuolo e Francesco Delle Donne; 12 anni a Giuseppe Vuolo; 11 anni per Antonio Longobardi, Antonino Alfano, Vincenzo Schettino; 4 anni per Carmine Barba, Marco Cimmino, Maurizio Amendola, Alfonso Perillo, Roberto Somma, Giovanni Tufano; 3 anni per Francesco Ciurleo e Francesco Di Maio.
L’inchiesta Domino è sicuramente un duro colpo da digerire per gli scanzanesi. La prima parte, incentrata sull’affare droga, si è conclusa con le condanne in primo grado; la seconda invece è basata sul giro di estorsioni e usura ed ha visto il suo epilogo martedì mattina con 16 nuove ordinanze di custodia cautelare che hanno colpito la cupola dei D’Alessandro.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»