Con il sistema di videosorveglianza è stato ricostruito il percorso. Casco integrale e targa coperta, l'attentatore arrivò da via Rajola su uno scooter.
tempo di lettura: 1 minAlle 22.30 percorre via Rajola a bordo di un motociclo di grossa cilindrata per poi sfrecciare verso Piazza Spartaco. Superata la rotatoria, si dirige in via Carrese (per molti "Vico Mantiello"). La sua immagine scompare dal circuito della videosorveglianza cittadina quando imbocca Traversa Pietro Carrese. Poco dopo esplode la bomba. L'uomo riparte in sella allo scooter e scappa via. L'autore dell'attentato al "Sole 365" potrebbe presto avere un volto e un nome. Domenica 22 febbraio con una bomba carta fece andare in frantumi le vetrine del supermercato di Via Pietro Carrese e anche quelle di alcuni appartamenti. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia sono al lavoro per tentare di capire dove si sia diretto l'attentatore in seguito all'esplosione. Non è stato ancora possibile risalire all'identità dell'uomo, il cui volto era coperto da un casco integrale. Anche la targa del motociclo (rubato?) era coperta.
Moventi e mandanti? La pista più accreditata, al momento, rimane quella dell'attentato a scopo estorsivo, anche se l'imprenditore, finora, non ha mai riferito di aver ricevuto minacce, pressioni o richieste "poco ortodosse". Il fascicolo è nelle mani della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia). Tutto fa pensare al clan D'Alessandro, protagonista, negli anni, di numerose estorsioni ai danni di imprenditori e professionisti operanti nella città delle acque.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»