Le OTA, ossia le Online Travel Agency, si adeguano finalmente ai vincoli imposti dalla legge italiana e si apprestano ad imporre ai gestori di strutture extralberghiere (B&B, locazioni turistiche, affittacamere e case vacanze) di indicare nei loro annunci di affitto il numero di autorizzazione rilasciato dalla regione di appartenenza. Un obbligo previsto già dal 2019 ma solo ora le agenzie online pare si stiano adeguando. In Campania questo codice si chiama CUSR (Codice Unico Identificativo delle Strutture Ricettive). Chi opera illegalmente, quindi, vedrà presto oscurato il proprio annuncio su siti come Booking e AirBnB.
«Era ora, finalmente» commentano la notizia i tanti privati che operano legalmente, pagando tasse ed ottemperando a tutti gli adempimenti previsti dalla legge. L’iter per mettersi in regola, brevemente, prevede l’apertura di una SCIA presso il proprio comune. Ottenuto il numero di licenza, ci si rivolge alla regione (per il tramite del comune) e si ottiene il CUSR. Solo da quel momento è possibile pubblicizzare la propria struttura sui siti online ed affittare camere ed appartamenti ai turisti.
A Castellammare, come abbiamo avuto già modo di scrivere nei mesi scorsi, solo un terzo delle strutture presenti sul territorio ha richiesto ed ottenuto il CUSR. Un riscontro facile da ottenere: basta andare sul sito del comune e consultare la lista pubblicata e confrontarne l’elenco con le strutture pubblicizzate sui siti delle agenzie online. E’ anche però vero che si tratta di un elenco datato 29 marzo 2022 e che sarebbe dovuto essere aggiornato con cadenza trimestrale. In ogni caso, nella migliori delle ipotesi, poco più della metà delle struttura risulterebbe in regola. Un gran numero di strutture, circa 70, rischiano quindi di vedersi oscurare il proprio annuncio di affitto. Una situazione che chiaramente non riguarda solo Castellammare di Stabia ma un pò tutta Italia. Facile ipotizzare a questo punto una corsa contro il tempo per mettersi in regola e continuare così a lavorare. Questa volta nella legalità.
Una volta regolarizzata la propria posizione, però, iniziano gli adempimenti burocratici a cui far fronte con una cadenza periodica. Tra gli obblighi in capo a chi gestisce le strutture ricettive c’è quello di comunicare alla Questura i dati degli ospiti. Non rispettare questo obbligo significa esporsi a multe salate otre che ad una denuncia penale. C’è poi la tassa di soggiorno da riscuotere e girare al Comune. Un balzello introdotto lo scorso anno e che sta portando introiti importanti nelle casse dell’ente stabiese. Anche qui, però, non si hanno ancora dati ufficiali per sapere in quanti la stanno versando.
Di certo, dopo il boom di turisti registrati questa estate a Castellammare e dopo la richiesta delle OTA di indicare il CUSR nel proprio annuncio c’è da scommettere sul fatto che saranno in molti a correre ai ripari e regolarizzare la propria posizione.
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