Un’auto ribaltata, un ferito e l’ennesimo spavento. L’incidente di ieri pomeriggio in via Panoramica, a Castellammare di Stabia, riporta con forza al centro del dibattito pubblico la questione della sicurezza stradale. In direzione Vico Equense, subito dopo il Belvedere, una vettura ha perso il controllo finendo per capovolgersi. Coinvolta anche una seconda auto. Il bilancio, fortunatamente, non è grave: un ferito non in pericolo di vita.
Un episodio che arriva a pochi giorni da un altro sinistro, ben più drammatico: un giovane centauro rimasto gravemente ferito in un incidente in scooter e che ancora lotta per la vita. Due fatti ravvicinati che accendono i riflettori su una problematica che non può più essere considerata emergenza temporanea, ma fragilità strutturale.
La via Panoramica non è soltanto un’arteria di collegamento, ma una delle strade più suggestive e trafficate della penisola sorrentina. Turisti e residenti la percorrono quotidianamente per raggiungere i paesi della costiera, regalando scorci mozzafiato sul Golfo ma anche un carico di insidie per automobilisti e motociclisti. Curve strette, carreggiate ridotte, scarsa illuminazione in alcuni tratti e un traffico sempre più intenso ne fanno troppo spesso scenario di incidenti.
La questione non riguarda solo la prudenza dei conducenti, ma anche l'esigenza di una viabilità adeguata a territori che vivono di turismo e che non possono permettersi di convivere con simili rischi. L’autunno appena iniziato sta già mostrando quanto le criticità della rete stradale possano pesare sulla vita quotidiana delle comunità e sull’immagine complessiva di luoghi che ogni anno accolgono migliaia di visitatori.
Le associazioni di categoria e gli operatori turistici da tempo segnalano la necessità di un piano straordinario di interventi e di azioni strutturali per ridurre i rischi e restituire fiducia a chi percorre ogni giorno queste strade.
Intanto, la cronaca restituisce l’amarezza di incidenti che si ripetono con preoccupante frequenza. E se ieri la tragedia è stata sfiorata, resta forte il senso di precarietà per chi vive e attraversa la penisola sorrentina. La bellezza dei panorami non può e non deve essere accompagnata dal timore costante di nuove vittime sulle strade.
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