Due anni, pena sospesa e messa alla prova, per Luisa Ferraiuolo, e tre anni e sei mesi, da scontare ai domiciliari per Franco Romeo Ferraiuolo. E’ questa la condanna che il gip del Tribunale di Torre Annunziata Maria Concetta Criscuolo ha disposto per coloro che furono identificati come gli aggressori delle due infermiere, sorelle, al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Il gip – come riporta oggi Metropolis in edicola - ha accettato il patteggiamento chiesto dal collegio difensivo composto dagli avvocati Giuliano Sorrentino e Francesca D’Annunzio. Le due infermiere erano presenti in aula insieme al loro legale Adriano Cafiero.
L’aggressione avvenne il 3 gennaio scorso alle ore 20.30 circa, quando al pronto soccorso dell’ospedale stabiese parenti di un paziente assistito nella sala dei codici gialli/rossi per problemi respiratori aggredirono l’infermiera Anna Procida e sua sorella. «È bastato un semplice invito rivolto ai numerosi familiari presenti a spostarsi in sala d’attesa per consentire al personale di assistere gli ammalati per far scattare la furiosa reazione – spiegò l’ASL in una nota subito dopo l’accaduto - Conseguenze dell’aggressione, la frattura dell’incisivo superiore destro mediale, l’infrazione delle ossa nasali, una ferita lacero contusa al labbro superiore, suturata con un punto riassorbibile, una vistosa tumefazione al lato destro del volto, una lombalgia post traumatica e un severo stato di agitazione psicomotoria. La prognosi è di 25 giorni salvo complicazioni». Le indagini delle forze dell’ordine portano all’identificazione di Franco Romeo Ferraiuolo e di sua sorella Luisa.
Durante l'interrogatorio di garanzia, Franco Romeo Ferraiuolo sostenne di non aver mai colpito l'infermiera, ma che l'urto sarebbe stato causato involontariamente durante una discussione accesa. La ricostruzione fatta dalla Procura, grazie anche alle immagini delle telecamere di sicurezza del nosocomio stabiese, hanno evidentemente ricostruito diversamente l’episodio facendo quindi scaturire la condanna.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»