Il boss Francesco Casillo, conosciuto negli ambienti come 'a Vurzella', ha incassato una nuova condanna di 8 anni e mezzo di reclusione per traffico di droga. Per lui i giudici hanno confermato dunque la pena inflitta in primo grado.
Ieri mattina, infatti, in Corte d'Appello a Napoli si è celebrato il delicato processo di secondo grado che chiude l'iter giudiziario dell'inchiesta sui presunti carabinieri corrotti proprio dal boss Casillo, il presunto super narcotrafficante di Boscoreale e 'palazzinaro', capace di riciclare milioni di euro nella costruzione di un intero quartiere a Vitulazio, nel Casertano.
Conferma della sentenza di primo grado anche per il fratello Aniello Casillo, a 8 anni, e per il suo avvocato Giovanni De Caprio, in primo grado condannato a 10 anni. I soldi della camorra, seconda la ricostruzione degli inquirenti, furono reinvestiti per la costruzione di un intero quartiere. Un patrimonio di dieci milioni di euro: immobili, polizze assicurative e conti correnti bancari acquisito con i proventi del traffico degli stupefacenti.
L'ex collaboratore giustizia, per altro, fu ascoltato lo scorso aprile in aula, proprio nel procedimento giudiziario in cui si parlerà del narcotraffico al Piano Napoli, rione di cui lo stesso boss è stato a lungo re incontrastato dello spaccio. Casillo parlò al tempo del commercio di droga, ma anche di come veniva investiti i profitti.
«Non ci siamo accontentati del pareggio, questa è la vittoria della nostra gente, del ds, del presidente e della società tutta. Ora testa alla Cremonese, dispiace avere solo pochi giorni per preparare la partita».