In commercio è tornata da tre mesi, ma la sua presenza sulle tavole ancora non si vede a causa del prezzo elevato. L’«Acqua della Madonna», una delle fonti più antiche di Stabia, sembra boicottata dai consumatori, che non solo nell’area stabiese, preferiscono la sua rivale, l’acqua «Acetosella». Intanto dalla presidenza delle Terme, che gestiscono il marchio, fanno sapere che «il prezzo potrebbe scendere costruendo un impianto di imbottigliamento, ma siamo bloccati a causa della privatizzazione». Sei bottiglie di acqua Acetosella, ognuna da un litro e mezzo, sono in vendita ad un euro e sessanta, l’Acqua della Madonna, invece nella stessa confezione la supera di ben 50 centesimi. Per giustificare la differenza di prezzo tra le due acque stabiesi bisogna andare direttamente alla «fonte». L’azienda imbottigliatrice è la stessa; «Stabia di mare» si occupa del confezionamento di entrambe le acque, ma la produzione dell’Acqua della Madonna commissionata dalle Terme di Stabia è decisamente inferiore alla sua concorrente. «Il prodotto costa caro perché la produzione non è elevata, il confezionamento dell’Acqua della Madonna ammonta a un decimo della produzione dell’Acetosella - fa sapere Franco Pecoraro amministratore delegato della società Stabia di Mare - intanto per poterla immettere al meglio sul mercato abbiamo applicato uno sconto del 20% più iva». Le Terme, azienda in via di privatizzazione, sono state costrette ad affidare l’imbottigliamento ad altri: «Avremmo potuto costruire un nostro impianto di imbottigliamento o acquistare dall’asta fallimentare l’ex fabbrica Iamm - spiega Luigi Vingiani presidente delle Terme - e ammortizzare il costo di immissione sul mercato del prodotto. Il problema, però, nasce nel momento in cui si parla di privatizzazione. in questo momento l’unica certezza che abbiamo è la data di scadenza, il 2009, è l’anno indicato dal socio di maggioranza per la cessione dell’azienda». Attualmente visionando i bilanci dell’azienda sembra emergere il dato della non convenienza all’investimento: «Il nostro interesse è riportare in commercio il marchio e l’acqua - continua Vingiani - Stiamo lavorando affinché il prodotto venga commercializzato, ma il prezzo purtroppo non dipende da noi. Non possiamo permetterci nessun impianto di imbottigliamento che possa abbassare i costi». L’idea di un impianto di imbottigliamento targato Terme di Stabia è un progetto sul quale è impegnato lo staff dell’assessore all’urbanistica Paolo Pisciotta, la struttura, che secondo la normativa, deve trovarsi nel raggio di 200 metri dalla fonte, potrebbe essere ospitata proprio all’interno del complesso delle vecchie Terme. Intanto il boom è per l’Acetosella, che al contrario delle neo-imbottigliata Acqua della Madonna copre «una fetta di mercato pari al dieci per cento - continua Pecoraro - questo grazie ad una distribuzione non solo locale».
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»