Le ruspe, tutelate da un folto dispiegamento di forze dell'ordine, hanno eseguito l'ordinanza della Procura di Napoli
tempo di lettura: 1 minSono state abbattute ieri mattina, su ordine della Procura di Napoli, i cinque edifici costruiti abusivamente a Sant'Antonio Abate, per i quali era stata disposta nei mesi scorsi presso la Corte d'Appello di Napoli l'esecuzione delle ordinanze di demolizione. L'azione delle ruspe è stata tutelata, come ampiamente anticipato nei giorni scorsi, da un folto dispiegamento di forze dell'ordine con unità appartenenti ai vari corpi attivi sul territorio, dalla polizia municipale alla guardia di finanza. Rispetto alle esecuzioni delle ultime ordinanze operate tra i comuni limitrofi di Lettere, Casola e Santa Maria la Carità, è da sottolineare che questa volta la protesta delle famiglie sfollate, nonostante lo stato di drammaticità in cui riversano, non ha rallentato le operazioni, che tra l'altro proseguiranno nei prossimi giorni. Cinque le strutture abusive oggetto della demolizione: tre prime abitazioni travia Scafati, via Marna e via Paludicella, un capannone e una sopraelevazione appartenente alla ditta privata Ipol spa e ceduta in fitto ai proprietari del Grand Hotel La Sonrisa, che ancora una volta, tramite il proprietario dell'albergo, Antonio Polese, ha ribadito la propria estraneità ai fatti, sottolineando il rischio per i danni di immagine che potrebbero derivare da questa vicenda. Avviata, infine, anche la demolizione di una sopraelevazione da 350 metri quadri in via Croce Gragnano, di proprietà della Ipol spa e in affitto alla struttura turistica e ricettiva La Sonrisa.
Il presidente in occasione della festa gialloblù: «La Brera Holdings? Abbiamo solo rimandato. Adorante? Non lo manderei mai via, è fondamentale in questo campionato.»