Non si può non riconoscerlo: Antonio Conte è riuscito a risollevare in fretta e furia il Napoli reduce da un deludente decimo posto in Serie A da campione d’Italia in carica. Dopo quasi 20 anni di partecipazioni consecutive alle coppe europee i partenopei erano rimasti fuori da ogni competizione internazionale, confezionando così quella che probabilmente sarà ricordata a lungo come la peggiore annata dell’era De Laurentiis. Serviva dunque un allenatore di polso come il leccese per riportare il prima possibile gli azzurri sui binari di competenza. Alla fin fine la rosa era in buona parte quella che aveva conquistato il titolo nel 2023 e solo grazie all’insistenza del tecnico è stata puntellata nel corso del mercato estivo, quando il futuro era ancora un’incognita.
Aurelio De Laurentiis ha compiuto uno sforzo non da poco nell’ingaggiare Conte, giunto all’ombra del Vesuvio con un contratto fino al 2027, ma c’è da dire che il mister l’ha ripagato ampiamente. Sulla carta la qualificazione in Champions League non sembrava automatica, ma alla lunga è apparsa come una mera formalità, perché il Napoli è tornato a competere direttamente per il tricolore. Partecipare alla massima competizione europea è oggi una sfida non da poco, considerando il gran numero di partite della fase campionato, ma soprattutto il livello delle tante avversarie. Le quote sulla finale di Champions League riguardano sempre squadre di calibro eccezionale, ma anche una realtà come il Napoli può sognare a ragione di avvicinarsi al tetto d’Europa. D’altro canto, negli ultimi anni anche compagini come il Chelsea, il Paris Saint-Germain e il Borussia Dortmund sono riuscite almeno a giocarsi la finale. Con le ambizioni di Conte, niente deve essere precluso.
Per continuare al meglio sul sentiero tracciato l’estate scorsa, però, bisognerà di nuovo andare incontro all’allenatore. La campagna acquisti di gennaio non ha minimamente soddisfatto l’ex juventino, che ha fatto capire chiaramente alla società che alla partenza di Khvicha Kvaratskhelia non era corrisposto un innesto adeguato. Ancora oggi, dunque, la rosa del Napoli appare incompleta, in tutti i reparti. Si sente soprattutto la mancanza di difensori centrali in grado di far rifiatare i soliti Amir Rrahmani e Alessandro Buongiorno. Juan Jesus è ormai a fine carriera e si sta accontentando del ruolo di rincalzo, mentre Rafa Marin non è mai rientrato effettivamente tra i piani di Conte. Con Giovanni Di Lorenzo e Pasquale Mazzocchi la fascia destra è coperta, mentre sulla corsia mancina Mathias Olivera e Leonardo Spinazzola potrebbero non bastare per sostenere le prossime fatiche europee.
A centrocampo la questione è prettamente numerica. Scott McTominay e Frank Anguissa sono intoccabili, mentre già circolano voci su un possibile addio di Stanislav Lobotka. Billy Gilmour e Philip Billing non bastano, senza contare che il secondo potrebbe anche non venire riscattato dal Bournemouth. Ad ogni buon conto, un altro rinforzo a supporto dei titolarissimi servirà come il pane. Ancora più spinosa la questione in avanti. Romelu Lukaku potrebbe godere ancora della fiducia incondizionata di Conte per un altro anno, ma con 32 primavere sulle spalle è difficile pensare che potrà dire la sua in tutte le competizioni, dato che già nel corso di questa stagione ha vissuto qualche periodo di appannamento giocando il solo campionato.
Chiaramente, qualche cessione sarà necessaria anche solo per fare cassa. Giovanni Simeone è sacrificabile, mentre bisogna studiare la situazione di Giacomo Raspadori, che rappresenta pur sempre un patrimonio tecnico notevole. Matteo Politano e David Neres dovrebbero rimanere, mentre Noah Okafor sarà rispedito quasi sicuramente al Milan. Insomma, a conti fatti, sono almeno 6 i volti nuovi che dovrebbero rimpolpare l’organico del Napoli nel prossimo futuro, con un minimo di un paio di acquisti per reparto. I tifosi possono stare tranquilli: se Conte continuerà a sposare il progetto azzurro, il nuovo Napoli dovrà giocoforza essere all’altezza delle altre big europee…
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»