Servizio di La7 - Un elettore che chiede di restare anonimo racconta in esclusiva alle telecamere di Tagadà come ha venduto il suo voto e quello di amici e parenti. "Ho dovuto scattare una fotografia con il mio voto assegnato a chi di dovere, fuori dal seggio ho fatto vedere la foto e mi hanno dato 50 euro. Mi hanno detto che se portavo a votare anche altra gente avrei guadagnato 20 euro a persona, 30 euro superato un certo numero. Ne ho portate 60-70 e ho guadagnato 1500-2000 euro". La sua filosofia la riassume così: "A me un voto più o meno non mi cambia nulla, c'ho guadagnato, che me ne frega". E racconta un vero e proprio mercato del voto: "peggio di quello ortofrutticolo". A volte gli elettori - spiega - vengono pagati con i buoni pasto: un blocchetto basta per comprare i voti di un'intera famiglia.
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