792 positivi, solo 71 nella giornata di ieri. In totale 60 decessi, anche se l’Asl da tempo non aggiorna più il bollettino. Il tasso di positività a Castellammare di Stabia è il doppio rispetto alla media regionale (20% contro il 9%). Sono questi i numeri che fotografano la situazione d’emergenza che vive la città delle acque che ormai soccombe sotto i colpi del virus.
La terza ondata a Castellammare è già realtà. Lo testimoniano i ricoveri che aumentano al San Leonardo, la fila delle ambulanze all’esterno dell’ospedale e nei pressi del drive in delle Antiche Terme. Per compiere un tampone molecolare gli stabiesi sono costretti ad attendere almeno due ore a causa della fila di auto. Per questo motivo non è escluso che nelle prossime ore la Regione Campania, in sinergia con il Comune di Castellammare, possa adottare ulteriori decisioni drastiche.
Al momento è valida l’ordinanza super restrittiva del sindaco Gaetano Cimmino (che in pratica impone la chiusura alle 18 oltre che lo stop alla villa comunale) con la quale si spera di abbattere il numero di nuovi positivi o quantomeno bloccare la crescita della curva. La situazione grave stabiese però non è un caso isolato considerato che in tutto il comprensorio sono in costante aumento, basti vedere i numeri di Torre Annunziata.
Quello che preoccupa, però, è che a Castellammare non si è mai registrata una discesa della curva almeno da settembre scorso, prima dell’arrivo della seconda ondata. La Regione Campania tuttavia segue l’evolversi della situazione mentre si tema l’entrata nella zona arancione già dalla prossima settimana. Ma forse a Castellammare, per numeri e per diffusione rapida del virus, sarebbe opportuna quella rossa.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»