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Sorrento - La carica di capitan Alfonso Gargiulo: «L'obiettivo è arrivare il più in alto possibile»

«A Sorrento società solida e un ds di categoria superiore. Taranto e Altamura le vittorie più belle: andremo a Cerignola per dire la nostra»

tempo di lettura: 7 min
di Giovanni Minieri
29/12/2020 21:01:04

Foto: Carmine Galano

Una fascia intorno al braccio è sinonimo di carattere e senso di responsabilità. I colori rossoneri tatuati sulla pelle, e non potrebbe essere altrimenti per un figlio della città del Tasso voglioso di riportare Sorrento ai fasti calcistici del recente passato. L’attaccante classe ’94 non ha esitato un attimo a rispondere presente quando 4 anni fa la società decise di ripartire da un progetto basato sul giusto mix tra gioventù ed esperienza, puntando forte sulla cantera e sulle qualità di un ds esperto e competente come Antonio Amodio. La beffa della scorsa stagione come pungolo per ripartire con una ferocia ancora più forte. Quest’anno il capitano Alfonso Gargiulo non ha saltato neanche una gara, risultando decisivo anche a gara in corso, quando ad Altamura un inserimento con i tempi giusti a centro area permise di sbloccare una partita piuttosto arcigna. La breve sosta natalizia servirà a raccogliere i pensieri, ed il 6 gennaio è subito sfida sontuosa a Cerignola da affrontare con i gradi della capolista.

Il Sorrento è arrivato alla sosta natalizia forte del primo posto in classifica (seppur in coabitazione con Taranto e Casarano) con 18 punti in 9 gare. Ti aspettavi di ritrovarti quasi da dove la pandemia aveva interrotto tutto soltanto pochi mesi fa?

"Onestamente era difficile prevederlo, anche perché la squadra è cambiata tanto rispetto alla scorsa stagione. Ripeterci è stato possibile grazie al lavoro straordinario del direttore Amodio, che è riuscito a costruire un nuovo gruppo forte e competitivo. Dispiace aver visto svanire il vantaggio di 5 punti sulle inseguitrici, ma purtroppo la sosta forzata non ci ha giovato. Non vediamo l’ora di scendere nuovamente in campo, ed il 6 gennaio a Cerignola faremo la nostra partita per portare a casa punti preziosi per la nostra classifica".

Il mese e mezzo di sospensione forzata vi ha fermato nel miglior momento: dalla ripresa avete conquistato soltanto 2 punti in 3 gare, ma soprattutto subito più reti (6) rispetto alle precedenti 6 gare (4). Che spiegazione vi siete dati nello spogliatoio?

"Aver dovuto prenderci un lungo periodo di pausa ha inevitabilmente pesato in negativo, perché attraversavamo un gran momento di forma ed eravamo riusciti ormai a prendere sul campo le misure ai nostri avversari. Passare più di un mese soltanto ad allenarci senza poter neanche disputare test amichevoli ci ha penalizzato, ma siamo pronti a mettere alle spalle il momento negativo e ripartire".  

I buoni risultati non arrivano mai per caso: nell’anno solare il Sorrento ha perso soltanto 3 gare (Taranto e Cerignola la stagione scorsa, Lavello in modo rocambolesco quest’anno) ed anche la prima parte della scorsa stagione era stata ricca di soddisfazioni. Qual è il segreto di una squadra tornata finalmente a lottare per obiettivi importanti?

"In primis c’è senz’altro una società solida alle nostre spalle. Poi un direttore sportivo importante, che sta dimostrando sul campo di valere categorie superiori, grazie alla straordinaria capacità di formare organici composti prima da uomini e poi da calciatori. Sia nella scorsa stagione che in quella attuale, ho avuto modo di confrontarmi con ragazzi che si sono sempre messi a disposizione del gruppo, dando sempre il massimo per la maglia del Sorrento".

Tornando all’attuale campionato, il Sorrento si è tolto diverse soddisfazioni. Quale a tuo parere la vittoria più importante, o quella che ha avuto un peso specifico diverso per acquisire fiducia e morale?

"Son stati diversi i successi pesanti, ma se dovessi sceglierne soltanto alcuni direi quelli in trasferta sui campi di Taranto e Altamura. Affrontavamo avversari ben attrezzati, e siamo stati bravi a saper soffrire quando lo sviluppo della gara lo richiedeva, per poi piazzare la zampata vincente con cinismo appena si è presentata l’opportunità. Vittorie pesanti che ci han permesso di lavorare con più serenità su quanto il mister sta cercando di inculcarci allenamento dopo allenamento per trovare la giusta fluidità di gioco".  

Capitano e guida di un gruppo in cui sono diversi i calciatori originari della Penisola Sorrentina. Quanto è importante per te personalmente questo aspetto, e quanto l’identità può essere un valore aggiunto per raggiungere gli obiettivi prefissi?

"Sono qui a Sorrento proprio dagli albori di questo nuovo progetto che punta molto sui calciatori nati e cresciuti in Penisola, ed i risultati stanno dando ragione alla società. Nella scorsa stagione c’erano oltre a me Davide Cacace e Luigi Esposito, mentre quest’anno si sono aggiunti il 2003 Christian Basile e Vittorio Terminiello. La classifica al momento vede il Sorrento in vetta, per cui è evidente come la scelta di puntare sui talenti del territorio abbia pagato".  

Sei sempre stato chiamato in causa, dall’inizio o a gara in corso. Tuo il gol che ha aperto le marcature sul difficile campo dell’Altamura: che obiettivi ti poni in vista del prosieguo della stagione?

"Indosso i colori rossoneri da ben 4 anni, e posso dire di aver sempre anteposto gli interessi collettivi a quelli personali. A livello di squadra l’obiettivo è quello di arrivare il più in alto possibile, anche se sappiamo che sarà durissima perché ci sono squadre più attrezzate di noi all’interno del girone. Per quanto concerne me, cerco sempre di dare tutto sul rettangolo verde: un attaccante vive di gol, ma ritengo egualmente importante fornire assist ai compagni o fare una prestazione che permetta alla mia squadra di mettere in cascina punti pesanti".

La pandemia è entrata a gamba tesa negli ultimi 2 campionati: come l’hai vissuta, e quanto è difficile preparare una partita in queste condizioni? 

"Inutile nascondere che quando lo scoppio della pandemia di covid impose lo stop definitivo dello scorso campionato, la delusione è stata enorme, visto che ci trovavamo a pochissimi punti dal primo posto con tanti scontri diretti ancora da disputare. Attualmente le cose sono fortunatamente un po’ diverse: al netto di qualche gara rinviata e di uno stop temporaneo, si è riusciti sostanzialmente a giocare. Per ciò che riguarda noi in senso stretto, i casi di covid che hanno interessato il gruppo squadra sono stati soltanto 3, subito prontamente isolati, senza impedire il regolare svolgimento delle gare in programma da calendario. Siamo consapevoli di affrontare un campionato difficile, dove chi ha la rosa più lunga potrà essere leggermente avvantaggiato".   

Che impressione fa giocare senza pubblico, e quanto vi manca il supporto di una tifoseria sempre calda come quella di Sorrento?

"Tantissimo. Anche perché lo Stadio Italia non è un impianto enorme, e la spinta dei tifosi si avverte in maniera determinante sul terreno di gioco. Dispiace ancor di più dover rinunciare al nostro dodicesimo uomo, in un momento in cui gli ottimi risultati avrebbero richiamato sugli spalti il pubblico delle grandi occasioni".

Il 6 gennaio subito una sfida molto tosta: il Sorrento farà visita al Cerignola, che si trova staccato di 7 lunghezze pur vantando la miglior difesa del campionato. Che tipo di partita ti aspetti?

"Anche i pugliesi si sono presentati ai nastri di partenza con una squadra molto rinnovata. Sarà una sfida durissima anche in virtù di una solidità importante che li porta a concedere pochissimo ai rivali di turno. Stiamo lavorando sodo per farci trovare pronti, e seguendo le indicazioni del mister, andremo a Cerignola con la consapevolezza di poter dire la nostra".

Dal mercato sono già arrivati 2 rinforzi importanti: l’esperienza di Costantino e la grinta di D’Angelo, già entrati a gara in corso contro il Bitonto. Che contributo possono dare alla squadra?

"Parliamo di due ragazzi che si sono subito messi a disposizione del mister e dei compagni. Per Costantino si tratta di un ritorno: lo conosco da anni, e so che può dare un contributo importante alla causa rossonera. D’Angelo è un attaccante che non conoscevo, ma si è subito calato nel nostro gruppo con umiltà: ho sensazioni positive e sono certo che potrà darci una grossa mano".  

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