Tra gli uomini copertina dell’ultimo campionato di Eccellenza campana figura a caratteri cubitali il nome di Giovanni Serrapica. Mirabile regista quando calcava i rettangoli verdi, si è preso subito la ribalta all’esordio in panchina grazie alla fiducia rivolta in lui dal presidente Alberto Negri che gli ha subito affidato le chiavi del Sant’Agnello. Durante il ritiro estivo è riuscito a creare un gruppo di uomini veri, che si è cementato nel corso dei mesi diventando a partire dall'inverno un’autentica macchina da guerra. Permanenza nella categoria centrata con 5 giornate in anticipo ma non solo, perché al timone della squadra juniores alza prima il titolo regionale e poi porta il sodalizio santanellese ai quarti nazionali, costretto ad alzare bandiera bianca soltanto al cospetto dei siciliani del Comiso. Un’annata stratosferica, che gli è valsa l’assegnazione del Premio AIAC per la vittoria nel campionato juniores regionale. Il mister del Sant’Agnello fa un personale bilancio, annunciando le prime conferme in vista del prossimo campionato.
Esordio in prima squadra con il Sant’Agnello: salvezza raggiunta con ampio margine, sfiorando addirittura l’accesso ai play-off nel finale. Soddisfatto per il cammino percorso?
“Assolutamente sì. È stata un’ottima annata, al di sopra di ogni aspettativa perché siamo partiti praticamente da zero con le uniche conferme di Mirko Veniero e Ciro Nocerino, insieme a qualche under interessante. Abbiamo operato una ricostruzione completa, partendo dalla juniores fino ad arrivare alla prima squadra: all’inizio è stata dura ma i risultati sul campo hanno ripagato tutti i sacrifici fatti nel corso dei mesi”.
Quali sono stati i momenti più difficili e quelli più belli della stagione?
“I primi giorni sono stati senza ombra di dubbio quelli più ardui. Imbastire la squadra, e conferire mentalità e qualità al gruppo. Sono stato fortunato nel poter allenare un organico composto da ragazzi seri, professionali che dal primo giorno si sono messi a mia completa disposizione per centrare l’obiettivo societario fissato in una salvezza tranquilla. Non era affatto semplice, né scontato”.
Tra dicembre e febbraio la chiave di volta: 9 risultati utili consecutivi, di cui ben 6 successi di fila. Sotto quale punto di vista sei riuscito ad incidere in maniera più importante?
“Nel girone di andata abbiamo sicuramente mosso la classifica, ma collezionando troppi pareggi. In alcune partite gli episodi ci sono girati storti: pur giocandocela alla pari con tutti, ci è mancata spesso la concretezza per portare a casa l’intera posta in palio. Sapevo che continuando sulla stessa strada le cose sarebbero cambiate da un momento all’altro, da dicembre c’è stato un cambio di passo vertiginoso e siamo riusciti a centrare la salvezza con ben 5 giornate di anticipo”
Età media tra le più basse del girone, e valorizzazione dei giovani che son riusciti a trovare la propria dimensione sotto le tue direttive. C’è anche questa tra le vittorie più belle?
"C’è grande soddisfazione, anche nel vedere come i nostri calciatori siano finiti nel mirino di squadre importanti. Sarà complicato trattenerli tutti, qualcuno inevitabilmente andrà via, ma ripartiremo sicuramente da un’ossatura importante di uomini prima che di calciatori. A questi sarà affiancato qualche profilo importante, sempre in linea con le linee guida della società che punta a giovani di qualità".
Annata da incorniciare anche per la tua Juniores. Conquistata la finale regionale contro i campioni in carica del San Giorgio, i tuoi uomini sono entrati tra i migliori 8 team d’Italia cedendo soltanto ai siciliani del Comiso. Che soddisfazione è stata rappresentare la città di Sant’Agnello a livello nazionale?
"È stata una grande gioia, soprattutto per i ragazzi. In fin dei conti avevamo una rosa unica composta da 25/26 elementi, e alcuni sono stati costretti ad autentici straordinari. Penso a Lauro, Alfano, Liguori e Frulio che hanno giocato circa 50 partite tra juniores e prima squadra togliendosi grandi soddisfazioni. Il titolo regionale juniores è stato soltanto il punto di partenza, ed arrivare tra le prime 8 d’Italia un’esperienza positiva per il nostro gruppo, e motivo di vanto e orgoglio per la proprietà".
Da quali punti fermi si parte in vista della prossima stagione?
"In primis dal capitano Giuseppe Di Donna. Rimarranno con noi Veniero, D’Alesio, Strianese, il 2001 Andrea Alfano, un under importante come Tizzano e poi Lauro. Inseriremo man mano tutti i vari tasselli per completare il puzzle che porterà al completamento dell’organico per farci trovare pronti al calcio d’inizio dell’imminente stagione sportiva".
«I ragazzi hanno disputato una buona partita contro una squadra esperta che ha difeso in undici. Sappiamo che la situazione si è complicata, martedì scenderemo in campo con la determinazione di chi sa che nessuno ci ha mai regalato nulla»