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Castellammare - Stazioni Ponte Persica e Terme non possono essere riaperte

Doccia fredda dall'EAV: «La gestione di una stazione ha un costo annuo di 500mila euro».

tempo di lettura: 2 min
12/06/2025 20:41:33

Il Comune di Castellammare di Stabia si mettesse l’anima in pace, le stazioni Circum di Ponte Persica e Castellammare Terme non potranno essere riaperte. E’ questa, in sintesi, la risposta che il presidente di EAV, Umberto de Gregorio, ha dato al presidente del consiglio Comunale, Roberto Elefante, attraverso una missiva giunta a Palazzo Farnese in risposta alla convocazione in Conferenza dei Capigruppo che l’ente di piazza Giovanni XXIII aveva inoltrato ai vertici dell’azienda di trasporti campana.

La stazione di Ponte Persica. «La stazione di Ponte Persica – si legge nella lettera firmata da de Gregorio – è stata soppressa ed eliminata nel 2017, in quanto incompatibile ed interferente con i lavori di raddoppio dei binari della tratta Torre Annunziata – Castellammare di Stabia». Ed ancora: «L’impianto era caratterizzato da uno scarsissimo traffico viaggiatori». E comunque, a poche centinaia di metri, «è stata realizzata la nuova stazione di Moregine». Quindi, la doccia fredda: «Il ripristino della stazione di Ponte Persica tecnicamente non sarebbe realizzabile nella stessa sede del vecchio impianto, oggi demolito e la cui sede è stata occupata dal secondo binario del raddoppio».

La stazione di Castellammare Terme. Una stazione «dismessa da oltre 20 anni – ricorda de Gregorio – e del tutto fatiscente» e secondo il numero uno di EAV «interessato da un flusso viaggiatori del tutto trascurabile». Rimetterla in funzione richiederebbe quindi «il completo rifacimento del fabbricato viaggiatori, comprese banchina e pensilina, e quindi un finanziamento ad hoc».

Ma non è tutto. Ammettendo di riuscire a reperire i fondi necessari, la creazione di una nuova stazione sulla linea Napoli – Sorrento, comporterebbe «un allungamento dei tempi di percorrenza sulla direttrice stimabile in 4/5 minuti» oltre che «un costo di esercizio annuo di circa 500mila euro».

In realtà, proprio la stazione Castellammare Terme potrebbe svolgere un ruolo chiave nel sistema del trasporto locale su ferro. La sua vicinanza all’ex complesso termale, al cantiere navale e al centro storico la rende un punto di riferimento ideale per una mobilità più sostenibile e integrata con il trasporto pubblico. Ed anche la vicinanza ai lidi di Pozzano, nella stagione estiva, contribuirebbe a risolvere il problema traffico e sosta selvaggia in tutta la zona.

La palla ora passa al Comune, chiamato ad individuare nuove soluzioni per “convincere” EAV a ritornare sulla questione.  E chissà che le prossime elezioni regionali non possano tornare utili per strappare qualche impegno ai politici di turno che arriveranno in città a chiedere voti.

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