Mentre il nuovo ospedale sulle terme attende di prendere forma, l’attuale nosocomio stabiese, il San Leonardo, si trova sempre più in difficoltà. La struttura continua a essere fortemente congestionata, colpita dall’aumento vertiginoso dell’utenza causato dalla chiusura, negli ultimi anni, di altri pronto soccorso della zona. Un quadro complesso e preoccupante, aggravato dall’assenza di interventi significativi per migliorare le condizioni del San Leonardo, in vista di una futura sostituzione da parte della nuova struttura. La realizzazione del nuovo ospedale, che sorgerà nell’area delle terme grazie a un investimento di 180 milioni di euro promosso dalla Regione Campania, è prevista dal cronoprogramma per il 2029. Tuttavia, l’ambizioso progetto ha già incontrato il suo primo ostacolo: un ricorso al Tar presentato da alcune società e studi professionali, che contestano l’assegnazione dell’appalto per la progettazione di fattibilità tecnico-economica. Il ricorso, mirato ad annullare il decreto di aggiudicazione, solleva dubbi sulla capacità tecnica della società vincitrice e sulla correttezza del processo di valutazione dei requisiti richiesti dal bando. Nonostante il Tar abbia respinto la richiesta di sospensione cautelare, permettendo il proseguimento delle attività preliminari, il contenzioso non è concluso. Un’udienza è stata fissata per la fine di maggio, e il rischio di ritardi nell’iter progettuale è concreto. L’incertezza attorno al nuovo ospedale si somma alle criticità che affliggono il San Leonardo, sempre più sotto pressione. La mancanza di personale medico e sanitario continua a gravare sulla struttura, già provata dall’aumento dell’utenza, che si stima sia quintuplicata negli ultimi anni. Il nosocomio, nelle attuali condizioni, difficilmente potrà reggere fino al 2029 senza interventi significativi. Tuttavia, proprio l’attesa del nuovo ospedale sembra scoraggiare investimenti per migliorare l’attuale situazione del San Leonardo, considerati poco convenienti a lungo termine. Un cane che si morde la coda, insomma, con questo immobilismo amministrativo, unito alla crescente domanda sanitaria, rischia di portare il sistema locale al collasso. Se da un lato l’obiettivo di realizzare una struttura moderna e all’avanguardia promette di rispondere alle esigenze del territorio, dall’altro i tempi potrebbero allungarsi, rendendo ancora più urgente una gestione immediata delle problematiche attuali. I prossimi mesi saranno decisivi per chiarire l’esito del contenzioso legale e stabilire se i ritardi temuti si concretizzeranno. Nel frattempo, il San Leonardo resta il punto di riferimento per un’intera comunità, ma con un futuro che appare sempre più incerto. La sfida è garantire che l’attesa per il nuovo ospedale non diventi un’ulteriore penalizzazione per i cittadini e per il personale sanitario già allo stremo.
«Risultato meritato, squadra straordinaria per cuore e carattere» poi aggiunge: «Giocare palla è la nostra prerogativa, siamo stati bravi nel verticalizzare».