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Castellammare - Ruotolo, la carta giocata dal PD per combattere la camorra

Ma resta il problema degli 'impresentabili" nelle liste e di quelli dietro le quinte.

tempo di lettura: 4 min
09/05/2024 13:00:26

«Mi considero profondamente partenopeo, conosco Castellammare e i suoi problemi. Sicuramente sarò un punto di riferimento per questa città». Si è presentato così Sandro Ruotolo ieri pomeriggio alla sede del Partito Democratico di Castellammare di Stabia dove lo attendevano per la firma sui documenti per la candidatura al consiglio comunale. Sarà il capolista dei democratici alle prossime elezioni amministrative a sostegno della candidatura a sindaco di Gigi Vicinanza. «Me l’ha chiesto il Partito Democratico – dice - Sono un membro della Segreteria Nazionale, quindi sono un dirigente. Mi è stato chiesto di fare il capolista di questa lista. Ma ricordo che sono anche candidato di questo territorio per le europee, poiché abbiamo bisogno di un punto di riferimento in Europa». E Ruotolo punta molto su questo, anche perché «avere un consigliere comunale, anche eurodeputato, è molto importante – sottolinea – È importante avere anche un rappresentante in Europa, perché si parla di fondi che vengono dall’Europa. È un controllo anche di democrazia. Spesso questi fondi si perdono, non vengono spesi neanche».

A volere fortemente la candidatura di Ruotolo a Castellammare è stato Nicola Corrado, anche lui membro della segretaria nazione del PD. Ed è proprio Corrado il primo a stringergli la mano e ad abbracciarlo quando arriva alla sede del PD insieme alla sua scorta. Una protezione necessaria viste le minacce che Ruotolo ha avuto dalla camorra in Campania. Ed è probabile che sia anche questo il motivo per cui è stato chiesto a Ruotolo di candidarsi. «Per me è un onore, perché abbiamo condotto qui le nostre battaglie contro la camorra e per la legalità – dice ai nostri microfoni - È stato sciolto un consiglio comunale, ma non è stata sciolta la camorra. Qui abbiamo una camorra forte che si rapporta con pezzi della politica e dell’economia. Sono quelle solite famiglie che in altri anni facevano la guerra e i morti per strada. Non dimentichiamoci che qui la camorra ha compiuto due delitti politici ed è da mandare via.  Il Comune, con Vicinanza e la mia figura, deve rappresentare una casa di vetro, cosa che non è stata. La sala stampa dedicata a Giancarlo Siani è un punto di riferimento. Dobbiamo essere “la moglie di Cesare”, quello che non è stata questa ultima consiliatura. È una sfida bella. Penso che a Castellammare la maggioranza sono persone per bene. Ma abbiamo avuto una politica corrotta e una camorra che si è trasformata nel corso dei decenni in una camorra che guarda al futuro, al dark web, a internet e fa affari con la politica».

In questa fase la coalizione di centrosinistra si trova ad affrontare il problema delle tante liste che ha aggregato e la difficoltà ad effettuare un serio controllo sui candidati. Vicinanza ha detto che manderà le liste all’Antimafia ma l’esito dei controlli arriverà quasi certamente dopo le elezioni, ed in consiglio comunale potrebbero già sedere persone “indesiderate”. «Concordo con Vicinanza – ha detto Ruotolo al riguardo - si va in commissione antimafia, che ha potere d’inchiesta e attingerà le informazioni dai carabinieri e dalla polizia. Avremo un’autenticità. Un problema che deve porsi la politica è quello di intervenire prima, non dopo. La questione morale è una questione politica, non deve riguardarci ciò che fa la Magistratura. È una questione prettamente politica, che riguarda la selezione delle classi dirigenti e la qualità del consenso. Preferisco perdere i voti di quei signori che vanno a cena con altri amministratori sciolti per mafia o con imprenditori che hanno le interdittive antimafia, piuttosto che guadagnarli. Se perdiamo quella gente, ne guadagneremo tanta altra che da casa vuole segnali chiari. Due segnali ci sono: Luigi Vicinanza e Sandro Ruotolo, che lo rappresenta perché è capolista».

Ma il problema delle liste resta, e appare sempre più grave, nella coalizione di Vicinanza. Proprio ieri è stato Tonino Scala a sollevarlo, e tranne dichiarazioni di facciata, mal veicolate, nulla si è fatto. Anzi, si prova a gettare nella ressa dei nomi persone che gravitano da decenni nella politica locale, cambiando casacche, qualche volta anche Comuni, ma sempre al centro della scena quando c’è da rincorrere una poltrona. Ci sono poi quelli senza liste e senza voti ma che comunque si aggrappano ora al vessillo del PD, mentre solo qualche mese fa lo criticavano e lo boicottavano in tutte le sedi. Insomma, la sensazione – che non è poi così tale – è che il carrozzone sia ormai partito e punta dritto verso Palazzo Farnese.

Il centrodestra per ora naviga sottotraccia, pochi i nomi dei candidati al consiglio comunale che circolano quando mancano ormai solo 48 ore alla presentazione delle liste. Vedremo come si presenterà ai nastri di partenza della campagna elettorale e con quali argomenti cercherà di replicare alle critiche per lo scioglimento per camorra dell’ultima amministrazione comunale.

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