In un comunicato ufficiale, i consiglieri del Partito Democratico di Castellammare di Stabia, Sandro Ruotolo, Roberto Elefante, Giovanni Tuberosa e Giusi Amato, hanno espresso dure critiche al Piano Urbanistico Comunale (PUC) recentemente adottato dall’amministrazione cittadina.
“Il PUC presenta problematiche tecniche e giuridiche di rilevanza tale da rendere necessaria una sua totale revisione. Non si tratta solo di dettagli, ma di scelte che mettono a rischio la sostenibilità urbanistica e il rispetto delle normative regionali e nazionali”, hanno affermato i consiglieri.
Critiche al dimensionamento residenziale
“Nonostante il riferimento all’articolo 9 della L.R. n. 35/1987, il fabbisogno residenziale è stato calcolato con un criterio alternativo, basato su un alloggio per nucleo familiare, tratto da un Piano Territoriale di Coordinamento mai definitivamente approvato. Ci chiediamo come possa una norma non ancora efficace prevalere su una legge regionale chiarissima in materia”, hanno sottolineato.
Standard urbanistici non localizzati
Uno dei punti critici evidenziati riguarda la localizzazione degli standard urbanistici. “Le analisi della relazione tecnica non si traducono in una precisa identificazione delle aree. Solo una parte degli standard è localizzata nei comparti, mentre il resto viene distribuito in modo generico, senza specifiche su quantità e superfici. Questo è inaccettabile e contrario alle normative vigenti”, hanno spiegato i consiglieri. Particolare preoccupazione è stata espressa per:
Il Comparto CS2, destinato a “Attrezzature di interesse comune”, una categoria già soddisfatta.
Il Comparto CS1, destinato a “Attrezzature per l’istruzione superiore”, nonostante la carenza di spazi per l’istruzione dell’obbligo.
Aree produttive e attività terziarie: mancanza di chiarezza
I consiglieri hanno poi evidenziato come il PUC non quantifichi il fabbisogno di aree produttive, rinviando la localizzazione a Piani per Insediamenti Produttivi (PIP) futuri. “La normativa prevede che queste aree siano individuate già nel PUC, non successivamente. Questa lacuna dimostra una grave mancanza di pianificazione”.
Per quanto riguarda le attività terziarie, il PUC si limita a “sanare” un surplus di 103.087 mq ipotizzando che derivi da cambi di destinazione d’uso, senza condurre una verifica istruttoria adeguata. “Non è accettabile che simili decisioni vengano prese senza basi concrete”, hanno commentato.
Articolazione territoriale in sistemi e ricostruzione edilizia
Altra criticità riguarda l’articolazione del territorio in cinque sistemi, priva di fondamento normativo nella L.R. n. 35/1987 e in contrasto con il D.M. 1444/68. “È necessaria una riformulazione coerente con le norme esistenti”, hanno affermato.
Riguardo alla ricostruzione edilizia per i fabbricati ex L. 219/1981, i consiglieri hanno denunciato l’assenza di un’istruttoria aggiornata. “Non esiste una ricognizione puntuale dei cespiti interessati e delle consistenze necessarie. Questo è grave, dato che tali interventi sono considerati di preminente interesse nazionale”, hanno dichiarato.
Le richieste del PD
Alla luce di queste criticità, i consiglieri Ruotolo, Elefante,Tuberosa e Amato chiedono la riadozione del PUC, basata su principi di sostenibilità, perequazione urbanistica e rigenerazione ecologica. “Non è solo una questione tecnica: il PUC attuale è lontano dall’orientamento politico dichiarato dall’amministrazione in campagna elettorale. Serve una visione chiara per il futuro di Castellammare”, concludono.
«Risultato meritato, squadra straordinaria per cuore e carattere» poi aggiunge: «Giocare palla è la nostra prerogativa, siamo stati bravi nel verticalizzare».