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Castellammare - Nuove Terme, è scontro in aula. Scala: «Le avete distrutte». Il sindaco: «Ci sono privati pronti ad investire»

Il consigliere di opposizione sostiene che il concordato preventivo non sia stato comunicato in aula e parla di «carte da buttare in faccia». Il primo cittadino lo rimprovera: «Volgarità inadeguata al ruolo istituzionale». Di Martino: «Confrontiamoci per parlare del futuro di Terme».

tempo di lettura: 2 min
di red
21/10/2021 17:57:54

Sint ammessa al concordato preventivo. Una sentenza che è una spada di Damocle sul futuro della partecipata che detiene il patrimonio immobiliare delle Nuove Terme. E un futuro ancora tutto da decifrare. In consiglio comunale è stato approvato poco fa il bilancio consolidato 2020, che tiene conto del bilancio dell’ente e delle sue partecipate. Un documento di fondamentale importanza per l’attività amministrativa del Comune, nonché probabilmente l’ultimo bilancio consolidato che sarà portato in un’aula di consiglio, dato che l’ammissione al concordato di Sint segna un passo incontrovertibile rispetto alle prospettive della spa che gestisce il patrimonio del Solaro. E proprio sul concordato ha avuto inizio lo scontro in aula, che ha visto protagonista soprattutto il consigliere di opposizione Tonino Scala. “Oggi il consiglio comunale sta decretando la morte del patrimonio di Sint, e quindi delle Terme. Un atto così importante come il concordato preventivo non ha visto il coinvolgimento di nessuno. Serve a poco dire che avevamo ragione quando ad inizio consiliatura dicemmo che era sbagliato intraprendere il percorso della messa in liquidazione di Sint” ha sottolineato Scala, che ha definito il provvedimento come “carte da buttarvi in faccia” rivolgendosi alla maggioranza. Parole che hanno innescato la reazione del sindaco Gaetano Cimmino, che ha definito l’atteggiamento di Scala “volgare, scurrile e inadeguato all’istituzione e al ruolo istituzionale che ricopre”, ricordando che proprio sul concordato “la comunicazione a tutte le forze politiche era stata già opportunamente effettuata a dicembre 2020” ed evidenziando “la differenza tra la moderazione degli interventi dei consiglieri Nastelli e Di Martino, rispetto alla veemenza di Scala, in disaccordo anche nei contenuti rispetto ai consiglieri di opposizione”. Il sindaco Cimmino ha inoltre fatto presente che “gli investitori ci sono, come sottolineato anche dal commissario liquidatore Vincenzo Sica nella sua relazione” e che “la sentenza dei termali ha rallentato un percorso che altrimenti sarebbe già andato a buon fine”. Una tesi sposata per buona parte anche dal consigliere di opposizione Andrea Di Martino, fermo sostenitore della messa in liquidazione di Sint sin dal 2017, in disarmonia con quanto invece sostiene Scala. “Certo, la situazione in cui versa ora Sint è un disastro. Ma è altrettanto evidente che l’azione del sindaco è l’azione di chi si ritrova dinanzi già ad un disastro annunziato. Per certi versi lo comprendo. Ma ora basta parlare del passato. Concentriamoci sul futuro e istituiamo un tavolo di confronto per parlare insieme delle prospettive e del futuro delle Nuove Terme di Stabia”.  

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