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Castellammare - L'Ascom scrive a Draghi: «Commercio bloccato, situazione allarmante con possibili effetti gravi e duraturi per il territorio»

«E' il momento di porre fine ai tentennamenti, di porre fine alle iniquità, di restituire dignità a chi ha voglia di lavorare.»

tempo di lettura: 3 min
16/04/2021 14:36:11

«Le scriviamo da Castellammare di Stabia, una città a “vocazione turistica” che si affaccia sul Golfo di Napoli, famosa per le bellezze paesaggistiche, per i resti delle antiche ville Romane, per le 28 sorgenti termali, per lo splendido palazzo reale di Quisisana, citato da Boccaccio nel Decamerone e per lo storico cantiere navale dove è stata varata l’Amerigo Vespucci.» esordisce così Johny De Meo, presidente dell’Associazione Commercianti in una lettera rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.

«Tanti “motivi di orgoglio” per noi stabiesi offuscati impietosamente dal passare del tempo. A fronte di un potenziale enorme, sia sul fronte turistico, sia su quello industriale, abbiamo assistito ad un progressivo degrado ed impoverimento del territorio. La chiusura delle fabbriche prima e degli stabilimenti termali poi, hanno rappresentato un’ulteriore dura sconfitta per l’intera comunità. Colpa di scelte politiche poco lungimiranti? Ingerenza della malavita? Conseguenza di Amministrazioni poco attente al bene pubblico? Difficile dirlo. »

«Tuttavia, la centralità rispetto a mete turistiche di rinomata fama, tra cui Pompei, Sorrento, Capri ed Ischia - giusto per citare le più famose - e la vicinanza a comuni dell’entroterra densamente popolati, hanno favorito lo sviluppo di una vivace attività commerciale, con oltre mille esercizi attivi, in grado di sostenere l’economia locale. L’avvento della pandemia ha bloccato purtroppo anche quest’ultima risorsa, fonte di sostentamento per migliaia di famiglie.»

«Un territorio dove il tessuto sociale è già molto fragile non può permettersi quest’ulteriore perdita. Le aziende in crisi sono costantemente prese di mira dalla malavita, così come lo sono i giovani, senza lavoro e prospettive per il futuro. Una situazione allarmante che rischia di avere effetti ben più gravi e duraturi per il nostro territorio. Un pericolo ulteriore che va assolutamente scongiurato.»

«I nostri soci hanno investito nell’applicazione di tutte le misure richieste dal Governo per poter operare in massima sicurezza. Più volte, anche come associazione territoriale di categoria legata a Confcommercio, ci siamo adoperati chiedendo ai negozianti di osservare scrupolosamente le regole e manifestando agli organi territoriali la nostra disponibilità a sottoporci a screening o campagne vaccinali.», aggiunge.

«È ragionevole pensare che le conseguenze della pandemia avranno effetti per lungo tempo ancora, ed è per questa ragione che vanno scongiurate ulteriori disposizioni restrittive a carico dei commercianti, mettendo in atto misure cautelative ben ponderate che restituiscano a tutti la possibilità di lavorare. Del resto, dall’analisi dei dati sulla diffusione dei contagi, si desume che il nostro sacrificio è stato in gran parte vanificato da decisioni spesso discutibili e contraddittorie.»

«Siamo in grado di lavorare in massima sicurezza e sicuramente possiamo farlo alla pari di quegli esercizi rimasti aperti sinora. Il perdurare di questa situazione ha già messo in ginocchio la nostra economia e minacciato la stabilità delle nostre famiglie, pertanto la riapertura di tutte le attività commerciali è, non solo auspicabile, ma ampiamente sostenibile.  Signor Presidente, questo è il momento di porre fine ai tentennamenti, di porre fine alle iniquità, di restituire dignità a chi ha voglia di lavorare ed ha la legittima esigenza di dare sostentamento alla propria famiglia.»

Conclude, dicendo: «Non vogliamo ristori inadeguati e non chiediamo altre mezze misure che non farebbero altro che continuare ad alimentare disorientamento e disagio. Chiediamo solamente di poter riaprire le nostre attività al più presto, anche regolamentando o contingentando ulteriormente gli accessi, a tutela della salute pubblica. Siamo fiduciosi che il Governo possa ascoltare la nostra voce mettendo in atto azioni rapide e concrete per far ripartire le nostre imprese e con esse l’economia del Paese.»

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