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Castellammare - Il sindaco non arretra: il consiglio comunale del 27 novembre sarà il vero test per la maggioranza

Dopo lo scossone politico e l'allontanamento di due consiglieri, l'assemblea civica torna a riunirsi subito dopo le Regionali. L’opposizione si divide sulla richiesta di invio della commissione d'accesso.

tempo di lettura: 2 min
di Alessio Esposito
22/11/2025 08:45:33

A Castellammare la politica accelera mentre la città è ancora alle prese con le scosse delle ultime settimane. Il sindaco Luigi Vicinanza non arretra e rilancia: il 27 novembre, appena tre giorni dopo le Regionali, il consiglio comunale sarà chiamato a votare una variazione di bilancio e debiti fuori bilancio Una scelta che diventa immediatamente un test di tenuta, il primo vero banco di prova dopo l’allontanamento dei due consiglieri della maggioranza finiti al centro delle attenzioni mediatiche per contatti diretti (o di parenti) con figure ritenute vicine alla criminalità organizzata. Entrambi i consiglieri allontanati dalla maggioranza non risultano indagati.

Il voto regionale del 23 e 24 novembre sarà quindi un antipasto, una fotografia delle forze politiche in campo; ma sarà l’aula del 27 a misurare la capacità del sindaco di compattare la maggioranza. L’interrogativo è chiaro: chi si presenterà? E soprattutto: in quale clima?

Perché il contesto è tutt’altro che sereno. È inevitabile chiedersi se, in aula, qualcuno solleverà il tema delle inchieste della DDA o se prevarrà un atteggiamento più prudente, almeno fino al completamento degli atti giudiziari. Il rischio di un dibattito polarizzato è reale, così come quello opposto: un silenzio tattico, utile ad attraversare il passaggio senza ulteriori strappi.

Sul fronte dell’opposizione lo scenario è altrettanto frastagliato. Una parte torna a insistere affinché il sindaco chieda l’invio della commissione d’accesso, per restituire piena credibilità all’ente. Un’altra parte, invece, mantiene una linea più cauta: è il caso dei consiglieri Antonio Alfano, Ciro Di Martino e Rosanna De Simone, rimasti finora su un profilo silenzioso, lontano dalle dichiarazioni più dure.

Poi c’è la posizione di Mario D’Apuzzo, avversario elettorale di Vicinanza alle scorse comunali. Dopo essere stato tra i primi a chiedere che il sindaco invochi la commissione d'accesso, sembra aver assunto una strategia diversa, invitando il sindaco a chiedere al Prefetto un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a Castellammare.

In questo quadro, Vicinanza tenta di mantenere il controllo. Sa che il voto del 27 non servirà soltanto a far passare documenti tecnici, ma a misurare il grado di fiducia che ancora conserva tra i suoi, e quanto sia riuscito a ricostruire equilibrio dopo l’uscita di scena dei due consiglieri. Sa anche che l’esito delle Regionali, con diversi consiglieri comunali impegnati direttamente o indirettamente nella campagna elettorale, dirà molto sul peso politico reale di ciascun segmento della maggioranza.

Il 27 novembre sarà la prima cartina di tornasole della Castellammare post-inchieste, della maggioranza post-scossone, della politica post-Regionali. E da quel voto dipenderà la capacità del sindaco di proseguire il mandato con una guida stabile, o la necessità di immaginare nuovi equilibri.

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