Dopo mesi di ritardi, a quasi un anno dalle dimissioni del segretario Peppe Giordano, la prossima primavera potrebbe rappresentare il momento tanto atteso per il Partito Democratico stabiese chiamato al congresso cittadino, un appuntamento che rischia di trasformarsi nell'ennesimo terreno di scontro tra le diverse anime del partito. Le tensioni interne, che si trascinano da tempo, rappresentano un ostacolo significativo verso una necessaria ricomposizione delle fratture e un rilancio dell’azione politica sul territorio.
Le divisioni si concentrano attorno a tre principali aree di influenza. Da un lato, c’è il gruppo che fa capo al presidente del consiglio comunale Roberto Elefante, un’area ben consolidata che negli ultimi mesi ha cercato di rafforzare ulteriormente la propria posizione anche attraverso accordi con i vertici regionali. Dall’altro lato, c’è l’area storica legata a Nicola Corrado e all’ex segretario Peppe Giordano, da sempre una componente fondamentale nel panorama democratico stabiese. Infine, si colloca il capogruppo consiliare Giovanni Tuberosa, che guida una corrente distinta e spesso in contrasto con le altre, ancora molto prudente sul futuro.
L’obiettivo dichiarato del congresso sarebbe quello di riunire le forze e definire una linea comune per rilanciare l’azione politica del partito, ma le dinamiche interne lasciano intravedere il rischio di un nuovo congresso "fratricida". Le tensioni tra le fazioni, infatti, potrebbero degenerare in un’ulteriore frammentazione, rendendo ancora più complesso il compito di costruire una leadership solida e condivisa.
Uno dei nodi da sciogliere sarà quello di evitare personalismi e rancori che, in passato, hanno portato a scontri accesi e alla perdita di coesione interna. Per farlo, sarà necessario trovare un equilibrio tra le diverse anime del partito, privilegiando il dialogo e mettendo al centro le esigenze della città.
In un contesto politico locale in cui il Partito Democratico è chiamato a essere un punto di riferimento per affrontare le numerose sfide di Castellammare, il congresso primaverile non sarà solo un evento interno, ma un banco di prova per dimostrare che il partito è ancora in grado di parlare con una voce unitaria e di rispondere alle aspettative dei cittadini. Il tempo stringe e la posta in gioco è alta: il rischio di uscire dal congresso ulteriormente indeboliti potrebbe avere ripercussioni anche sulle prossime elezioni amministrative.
«Risultato meritato, squadra straordinaria per cuore e carattere» poi aggiunge: «Giocare palla è la nostra prerogativa, siamo stati bravi nel verticalizzare».
