Le contestazioni dell’opposizione consiliare di Castellammare di Stabia puntano il dito contro la gestione dell’Eav, accusata di non garantire una mobilità efficiente. Al centro del dibattito vi è la decisione di non riaprire tre stazioni ferroviarie storiche della città: Ponte Persica, Castellammare Terme e Pozzano.
Castellammare, che in passato contava sei stazioni attive, oggi ne conserva solo tre - Castellammare Centro, via Nocera e Pioppaino - un ridimensionamento che ha sollevato preoccupazioni sulle ripercussioni per la mobilità locale, in particolare per i flussi turistici e per i lavoratori di importanti realtà come Fincantieri. Le stazioni chiuse rappresentano, secondo alcuni consiglieri, snodi strategici per garantire un collegamento efficace tra la città e le aree circostanti.
Le critiche dell’opposizione si inseriscono in un contesto più ampio di insoddisfazione per i disservizi che caratterizzano la rete Eav, con segnalazioni di ritardi e cancellazioni frequenti. Parallelamente, si registra un dibattito politico sulle responsabilità della gestione dell’ente, con richieste di interventi volti al miglioramento della situazione.
La questione della mobilità resta quindi aperta e rappresenta una delle sfide principali per la città, chiamata a bilanciare esigenze infrastrutturali, sviluppo economico e qualità del servizio pubblico.