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Castellammare - Il centro antico tra rigenerazione e attesa: la sfida ora è ritrovare il mare

La città affida a un grande progetto di riqualificazione urbana il compito di riattivare il cuore storico e connetterlo all’area portuale.

tempo di lettura: 2 min
11/10/2025 18:58:20

C’è una parola che a Castellammare torna di continuo quando si parla di futuro: rigenerazione. Da anni è sinonimo di promesse e tentativi, ma raramente di continuità. Con il programma di rigenerazione urbana e ambientale del centro antico, la città prova a ripartire da lì, dal suo nucleo più fragile e insieme più identitario, quello dove si concentra la memoria collettiva ma anche la misura del disagio urbano.

Il progetto, finanziato attraverso i Piani Urbani Integrati nell’ambito del PNRR e cofinanziato dallo Stato, punta alla rivitalizzazione del tessuto economico e sociale e al riequilibrio infrastrutturale e della mobilità. Un piano complesso, dal valore di oltre 8,7 milioni di euro, che ha visto l’affidamento dei servizi di progettazione e direzione lavori a un raggruppamento tecnico, con il supporto di professionisti in sicurezza e pianificazione.

La liquidazione delle prime competenze tecniche, avvenuta a ottobre, segna solo un passaggio amministrativo nel percorso operativo. Il tema vero è capire quale direzione darà questo intervento a un’area che, nonostante gli sforzi, fatica da anni a trovare un equilibrio tra recupero edilizio, vivibilità e attrattività economica.

Rigenerare il centro antico significa più che rifare pavimentazioni o sistemare arredi urbani. Significa interrogarsi su che tipo di città Castellammare voglia diventare, e su come intendere il proprio rapporto con la risorsa mare, ancora oggi vissuta come periferia più che come cuore vitale. È in quella frattura - tra il centro storico e il mare, tra la città e l’area portuale - che si gioca la partita decisiva.

Da un lato, il porto e il suo potenziale turistico ed economico. Dall’altro, un tessuto urbano che necessita di politiche di sostegno al commercio e mobilità sostenibile. Mettere in relazione queste due dimensioni è la chiave per evitare che la rigenerazione resti un intervento di superficie.

Sul piano politico, il tema si intreccia con le elezioni regionali di novembre, che definiranno il nuovo assetto del governo campano. Le scelte del futuro esecutivo regionale incideranno inevitabilmente sul destino dei progetti in corso, in particolare sul coordinamento tra progetti in corso e sviluppo dell’area portuale.

Oggi Castellammare si trova davanti a un bivio: proseguire con interventi frammentati, legati a logiche di singoli appalti, oppure costruire una visione unitaria di sviluppo urbano e costiero, che dia finalmente coerenza alle diverse operazioni avviate.

Il centro antico, in questo senso, non è solo un luogo da recuperare, ma un indicatore politico e urbanistico: dirà se la città ha davvero deciso di ricominciare dal mare, e di farlo con una prospettiva che guardi oltre i cantieri.

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