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Castellammare - I simboli di Gomorra nel bene confiscato: spunta un trono rosso e dorato nella discoteca del clan

Il trono risulta tra le scoperte effettuate nel night della movida confiscato alla camorra e restituito ieri al Comune di Castellammare. Trovati anche alcuni pacchi di santini elettorali per sponsorizzare due candidati alle regionali del 2020.

tempo di lettura: 2 min
di red
26/01/2022 18:07:05

I simboli della Gomorra stabiese nella discoteca del clan. Un trono foderato di rosso, con il telaio in oro, è stato rinvenuto all’interno dell’ex discoteca Plan B, confiscata alla camorra nel 2020 e restituita ieri ufficialmente al Comune di Castellammare di Stabia. La consegna formale delle chiavi all’ufficio patrimonio dell’ente comunale da parte dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati è diventata l’occasione per effettuare un sopralluogo più accurato nelle sale del locale della movida situato su via Piombiera e sottratto di recente al clan D’Alessandro. Il riciclaggio di denaro avveniva attraverso le serate con neomelodici e altri artisti persino di calibro nazionale. E all’interno della struttura la presenza del trono è la massima espressione della simbologia della camorra dominante in quei luoghi. Nel dicembre 2020 i commissariati di Castellammare di Stabia e Sorrento avevano dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli nei confronti di Nino Spagnuolo, detto “capastorta”, che gestiva la discoteca nella quale il clan imponeva i buttafuori e portava avanti le attività di riciclaggio di denaro sporco. Un’operazione che aveva portato al sequestro della struttura, riconsegnata allo Stato che ha poi predisposto la restituzione al Comune di Castellammare. “Ogni volta che visito luoghi del genere legati alla criminalità organizzata, riscontro sempre gli stessi arredi kitsch, gli stessi oggetti pacchiani, gli stessi mobili che sembrano usciti da una sequenza di Scarface o da una puntata di Gomorra. La simbologia di cui si nutrono i clan attinge al cinema e alla serie tv perché evidentemente non ha altri modelli culturali a cui attingere” ha sottolineato Antonio Arzillo, responsabile dell’ufficio beni confiscati appena costituito per volontà del sindaco Gaetano Cimmino a supporto dell’ufficio patrimonio dell’ente. “Sconfiggere la camorra significa anche questo: demolire i suoi simboli e riportare i luoghi alla semplicità di cui vive la gente onesta e civile” ha concluso Arzillo, consulente tra l’altro della Commissione parlamentare Antimafia. Tra le scoperte effettuate nei locali figura anche uno striscione recante la scritta “Il paradiso può attendere, l’inferno no” a testimoniare la dissolutezza di cui si vantavano all’interno del night situato sulle sponde del Sarno, al confine con Torre Annunziata. E un altro ritrovamento riguarda interi pacchi di santini per il voto alle elezioni regionali del 2020, con i nomi di due candidati consiglieri di una lista associata al governatore. Spazi che si accingono ad essere convertiti in un polo di legalità, come ha spiegato anche il sindaco Gaetano Cimmino attraverso i social, preannunciando l’imminente stesura di un progetto che sarà candidato al bando ministeriale per attingere ai fondi Pnrr destinati al riutilizzo dei beni confiscati alle mafie.

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