Si alza il livello dello scontro all’interno dell’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana a Castellammare di Stabia. Una bufera sindacale scuote il cantiere stabiese dopo la decisione, ritenuta punitiva, di spostare due rappresentanti della Fial Ambiente e Servizi. Un’azione che il segretario generale del sindacato autonomo, Domenico Merolla, interpreta come «un messaggio forte e chiaro che quelli di Fial Ambiente e Servizi devono essere eliminati perché danno fastidio».
Merolla ha formalizzato le sue accuse in una lettera indirizzata a Prefettura, commissariato di polizia e Guardia di Finanza, chiedendo «misure di controllo sul territorio a tutela della incolumità dei nostri dirigenti e dei lavoratori nostri associati».
Nel mirino ci sono gli ordini di servizio che hanno interessato Luca Ruocco, coordinatore provinciale della Fial, e il sindacalista Catello Palumbo. Il primo è stato destinato al parco urbano di Villa Gabola, il secondo all’infopoint di via Gabriele D’Annunzio, in un orario in cui il call center è inattivo. Secondo la Fial, si tratterebbe di disposizioni unilaterali decise dalla Velia Ambiente, la società che gestisce il servizio.
Dietro queste assegnazioni ci sarebbero – secondo la Fial – motivazioni tutt’altro che organizzative: il sindacato ha infatti portato alla luce alcune presunte irregolarità nella gestione del contratto d’appalto, chiedendo verifiche ufficiali al Comune. In particolare, Merolla sottolinea che «a fronte delle 57 unità che dovrebbero essere impiegate in orario notturno, a noi risulta che lavorino 33-37 addetti» e aggiunge che «gli automezzi utilizzati di notte sono gli stessi del turno mattutino, appena 20 in servizio su 89 previsti».
Altro punto critico, la sede operativa della ditta, attualmente a Sant’Antonio Abate, quando invece – ricorda la Fial – «dovrebbe essere ubicata a Castellammare di Stabia».
Secondo il sindacato, proprio in seguito a queste segnalazioni sarebbero scattati gli spostamenti di Ruocco e Palumbo. Una coincidenza che per Merolla non lo è affatto: «Vogliono eliminare la Fial Ambiente e Servizi, ma non lo permetteremo», denuncia il segretario, parlando di un «sistema di potere fondato su convenienze di parte, agevolato anche da comportamenti non ortodossi di figure interne al cantiere e che compongono la gerarchia aziendale».
Un’escalation che getta ombre sul clima interno alla Velia Ambiente, e che fa emergere uno scontro tra sigle sindacali sempre più acceso, con potenziali ripercussioni non solo sul piano lavorativo, ma anche sul fronte della legalità e della sicurezza.
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