Il consiglio comunale di Castellammare di Stabia ha approvato una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il documento, presentato dal capogruppo del MoVimento 5 Stelle Alessandro Langellotti, chiede al Governo italiano di riconoscere formalmente lo Stato palestinese, invoca il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, l’apertura di corridoi umanitari e il rilancio di un processo di pace basato sul diritto internazionale e sull’autodeterminazione dei popoli.
Una mozione dal forte valore simbolico e umanitario, con cui il Cconsiglio si è espresso anche per l’impegno dell’amministrazione comunale a promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà. “Anche le istituzioni locali hanno il dovere di alzare la voce e stare dalla parte della giustizia e dei diritti umani. Non possiamo più restare spettatori inerti di questa tragedia”, ha dichiarato Langellotti al termine della seduta.
Ma a scuotere l’aula è stato l’intervento di Mimmo Cioffi, medico e consigliere comunale di maggioranza, che ha votato a favore della mozione ma ha colto l’occasione per accendere i riflettori sulla condizione drammatica del pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare.
“Esprimo il mio voto favorevole alla mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina - ha detto - ma noi Gaza ce l’abbiamo nel nostro ospedale, al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo”.
Le sue parole, taglienti e cariche di esperienza diretta, hanno suscitato applausi a scena aperta, anche dai banchi dell’opposizione. “È inutile discutere qui di Gaza e della guerra: nessuno ci ascolterà. È condivisibile la mozione, ma qui stiamo peggio che a Gaza. Nel pronto soccorso ho visto cose assurde: pazienti mandati a casa e deceduti subito dopo, persone sulle barelle per giorni”.
Cioffi ha criticato duramente la proposta di destinare 180 milioni di euro per la costruzione di un nuovo ospedale senza affrontare prima i nodi strutturali e organizzativi del San Leonardo. “Se non cambia l’organizzazione, saranno soldi buttati. Una volta era un’eccellenza. Ora il pronto soccorso scoppia e alcuni reparti sono vuoti. Possiamo parlare quanto vogliamo della Palestina, ma Gaza è qui. Dovremmo manifestare fuori al San Leonardo”.
Parole dure, che hanno spostato il baricentro emotivo e politico della discussione. Mentre l’aula si esprimeva su una crisi internazionale, il consigliere ha riportato l’attenzione su una ferita quotidiana, vissuta da centinaia di cittadini: la sanità che non regge.