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Trump vieta i viaggi negli Usa da 12 Paesi

Per motivi di sicurezza nazionale. Stop ai visti per gli studenti stranieri ad Harvard.

tempo di lettura: 2 min
di Ansa
05/06/2025 09:27:30

Donald Trump ha imposto un divieto di ingresso negli Stati Uniti da 12 Paesi: Afghanistan, Myanmar, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen.
Il divieto ha lo scopo di proteggere il Paese da "terroristi stranieri e altre minacce alla sicurezza nazionale", si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca.

Trump ha anche deciso di limitare parzialmente l'ingresso dei cittadini di 7 Paesi: Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela. Le restrizioni, si sottolinea nella nota della Casa Bianca, si applicano sia ai migranti che ai non migranti.

Il presidente ha detto di aver deciso il divieto dopo l'attacco anti-semita a Boulder, in Colorado. L'Egitto, Paese d'origine dell'attentatore Mohamed Soliman non è tra i Paesi colpiti dal provvedimento.

Trump ha inoltre annunciato di aver vietato i visti per gli studenti stranieri ad Harvard. "Ho deciso - si legge in una nota - che è necessario limitare l'ingresso di cittadini stranieri che cercano di entrare negli Stati Uniti esclusivamente o principalmente per partecipare a un corso di studi presso Harvard o a un programma di scambio ospitato dall'università".

L'Università di Harvard ha definito una "ritorsione" l'ordine esecutivo emesso ieri da Donald Trump. "Si tratta dell'ennesima azione di ritorsione illegale da parte dell'amministrazione, in violazione dei diritti di Harvard sanciti dal Primo Emendamento. Harvard continuerà a proteggere i suoi studenti internazionali", ha dichiarato un portavoce dell'istituto.

Alla luce delle restrizioni, il ministro degli Interni venezuelano, Diosdado Cabello, ha affermato: "Essere negli Stati Uniti rappresenta un grande rischio per chiunque, non solo per i venezuelani".
 
Trump ordina un'indagine su un presunto insabbiamento sulla salute di Biden
Donald Trump ha ordinato al dipartimento di Giustizia di aprire un'indagine sul presunto insabbiamento dello stato di salute di Joe Biden d del peggioramento della sua salute cognitiva. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota.  "Questa cospirazione segna uno degli scandali più pericolosi e preoccupanti della storia americana", si legge.

Dura la reazione di Biden che ha definito le accuse di Trump  "ridicole e false". Il presidente statunitense accusa l'entourage del suo predecessore di aver cercato di nascondere al pubblico il decino del suo stato mentale e di aver "usurpato l'autorità presidenziale di firmare attraverso l'uso di una macchina per la firma" (la cosiddetta 'AutoPen').

"Sia chiaro: ero io a prendere le decisioni durante la mia presidenza. Ero io a prendere le decisioni su condoni, ordini esecutivi, leggi e proclami. Insinuare che non fossi io a prendere quelle decisioni è ridicolo e falso", ha affermato Biden in una dichiarazione inviata alla Afp. 

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