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Quirinale, fumata nera alla quarta votazione. Gli astenuti sono 441, 261 le bianche, a Mattarella 166 voti

Salvini: 'Non proporrò nome di sinistra'. Renzi: 'Cedo si chiuda domani, non oggi'

tempo di lettura: 6 min
di Ansa
27/01/2022 15:25:30

Nuova fumata nera alla Camera nella quarta votazione del Parlamento in seduta comune per eleggere il presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione dei due terzi dei componenti del Collegio.  Servirà una nuova votazione, la quinta, prevista per domani a partire dalle 11.

Nel quarto scrutinio gli astenuti sono stati 441 mentre le schede bianche sono scese a 261. L'attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella sale invece dai 125 voti di ieri a quota 166. Nino di Matteo, candidato da Alternativa c'è e dagli ex M5s al posto del giurista Maddalena, ottiene 56 voti. Otto voti per Luigi Manconi, 6 vanno alla ministra Cartabia, 5 al premier Mario Draghi, 4 ad Amato, 3 a Casini e 2 a Belloni. Le nulle sono state 5, i voti dispersi 20. In tutto i presenti sono stati 981, 540 i votanti. Il quorum da oggi è sceso a quota 505.

Giro di incontri in mattinata: vertice dei leader del centrodestra e incontro anche del centrosinistra con Letta, Conte e Roberto Speranza e i capogruppo di Camera e Senato delle tre forze politiche. 

Le trattative sembrano, però, in stallo. Nessun passo in avanti, almeno ufficialmente, anche se nell'ipotetica rosa delle candidature ritorna il nome di Elisabetta Belloni, capo dell'intelligence italiana. L'idea non dispiace a Giorgia Meloni e in via ufficiosa, sia nel centrodestra che nello schieramento avversario, il suo nome riscontra molti consensi. Un no secco all'idea che il capo del Dis sia il nuovo presidente della Repubblica arriva da Matteo Renzi: "Sono nomi tirati lì senza discussione politica". 

E il centrodestra annuncia l'astensione: "Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni - e convergere per dare all'Italia un nuovo presidente della Repubblica - la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno. Il centrodestra è pronto a chiedere di procedere domani con la doppia votazione". "L'astensione nel voto odierno - spiega una nota - significa che i grandi elettori del centrodestra risponderanno alla chiama, si avvicineranno alla presidenza e diranno ai segretari astenuto senza ritirare la scheda. Dopo aver annunciato l'astensione i grandi elettori usciranno dall'Aula senza passare dalla cabine". E, infatti, i grandi elettori di centrodestra si stanno astenendo nella quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica. A partire da Umberto Bossi, una volta chiamati, hanno comunicato alla presidenza di non partecipare alla votazione: hanno rifiutato la scheda e sono usciti dall'Aula.

L'astensione è un modo per contarsi? "Le prove di forza non ci interessano. Noi le proposte le abbiamo fatte. Speriamo di arrivare a un nome il prima possibile. Noi chiediamo di accelerare", ha detto il leader della Lega parlando con i giornalisti alla Camera. "Io sto lavorando nell'ambito del centrodestra e rimane quella la via maestra, per quanto mi riguarda. Non un nome di partito ma di un'area culturale di centrodestra", ha spiegato Salvini rispondendo a una domanda sull'ipotesi di Sabino Cassese, uscendo dall'aula di Montecitorio.

M5s, Pd e Leu oggi votano scheda bianca: "Coerentemente con quanto chiesto e fatto nei giorni scorsi riconfermiamo la nostra immediata disponibilità ad un confronto per la ricerca di un nome condiviso, super partes, in grado di rappresentare tutti gli italiani. Nel frattempo in questa votazione voteremo scheda bianca", dicono in una nota congiunta Pd, M5s e Leu, al termine del vertice prima dell'avvio della quarta giornata di votazioni. "Non è che oggi dichiariamo, ma confermiamo la nostra disponibilità, che è immediata. Per il paese lavoriamo 24 ore su 24", dice Giuseppe Conte parlando della disponibilità a un incontro con il centrodestra. Dai vertici 5S è stata data l'indicazione di voto per scheda bianca ma lasciando anche la possibilità di esprimersi in libertà di coscienza, si apprende da fonti accreditate del M5S.

Secondo quanto si apprende da fonti vicine a Fratelli d'Italia, per Giorgia Meloni resta valida, e alla portata, la possibilità di esprimere un presidente della Repubblica espressione dell'area di centrodestra, su cui lavorare e al partito non dispiacerebbero i nomi di Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni.

"Elisabetta è un profilo alto, ci ho lavorato insieme alla Farnesina ma non bruciamo nomi e soprattutto non spacchiamo la maggioranza di governo", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio conversando in Transatlantico con i cronisti.

"Non abbiamo mai posto veti nei confronti di chicchessia, non vedo lo stesso garbo da parte di altri: in democrazia ognuno è legittimato a fare il capo dello Stato. Non c'è né vittoria né sconfitta per nessuno. E' tramontato il candidato del centrodestra, come quello di centrosinistra". Così il coordinatore di Fi, Antonio Tajani, arrivando al vertice del centrodestra. Alle 10 si terrà una riunione dei grandi elettori di Forza Italia, ha detto Tajani. Poi su Silvio Berlusconi dice: "Sta bene, gli ho illustrato la situazione. Ora valuteremo".

"Gli altri leader li sento tutti i giorni, porto proposte - ha detto in mattinata il leader della Lega -. Non penso che il centrodestra deve dimostrare niente a nessuno, che solo a sinistra hanno persone morali. Non sarò io a proporre nomi di sinistra. Prima si fa meglio è. Non capisco come a sinistra non vada bene nessuno, noi facciamo proposte di livello. Da sinistra nessuna proposta pubblica". "Draghi è prezioso lì dov'è. Non a giochini con i premier". "Io continuo a lavorare a una proposta di centrodestra", ha aggiunto Salvini. "Casini? E' una proposta della sinistra, è stato eletto con il Pd". Ma è stato eletto in passato anche con voi, chiedono i cronisti. E Salvini: "Appunto...". 

"In questo Parlamento in cui non c'è una maggioranza di centrodestra o di centrosinistra perché si riesca ad eleggere come tutti noi vogliamo e come i cittadini italiani vogliono un presidente della Repubblica o una presidente della Repubblica c'è bisogno che non ci sia nessuno vincitore o dei vinti, bisogna che tutti si concorra a una soluzione senza vincitori e vinti, se non si esce da questa logica credo che non ci si riuscirà". Così il segretario del Pd Enrico Letta arrivando a Montecitorio per il vertice con M5S e Leu prima dell'avvio della quarta gioranta di votazioni. "Mi sembra che nelle ultime ore dei passi avanti si siano fatti quindi io guardo le cose con fiducia e ottimismo proprio perché si sta andando verso una logica di dialogo ed è l'unica possibilità: né vincitori né vinti, dialogo e soluzione".

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