Finalmente dopo circa dieci ore è tornato a terra l'uomo di origine marocchina, che si era arrampicato nel corso della notte sulla statua di Garibaldi, a Napoli, e che in più momenti ha minacciato di lanciarsi nel vuoto, allarmando la piazza. Un gesto motivato probabilmente dai disagi economici legati al suo lavoro, e che ha mandato in tilt uno dei luoghi più trafficati della città. L'uomo, proveniente dalla Sicilia, nel corso della mattinata ha dialogato con un connazionale e con un membro del consolato algerino, ai quali aveva consentito di avvicinarsi con l'autoscala dei vigili del fuoco. Sul posto, oltre ad una folla di curiosi e di immigrati che tentavano di persuadere il giovane a lasciare una postazione pericolosa, ad almeno 15 metri di altezza dal suolo, hanno sostato per tutto il tempo anche un'autoambulanza del 118, polizia e carabinieri
L'uomo a torso nudo, in jeans, ha soltanto accettato di ricevere una bottiglia di acqua e una sigaretta che gli sono state portate da un vigile del fuoco e da un connazionale cui ha consentito di avvicinarsi, dopo molte ore, con un'autoscala. Sul luogo con i pompieri c'erano anche carabinieri e polizia. La comunicazione è risultata complicata infatti dalla circostanza che il traffico veicolare a piazza Garibaldi - sito della stazione centrale di Napoli - è in tilt, e l'ambiente è molto rumoroso. Lo straniero non aveva un cellulare ed è stato quindi difficile colloquiare con lui.
«Vittoria importante contro una grande squadra. La dedico alla città di Castellammare ed alle vittime della funivia del Faito». Mosti. «Segnare regala sempre una grande emozione, ora vogliamo finire bene. Alla fine vedremo dove saremo e chi dovremo affrontare»