Le vespe tornano a pungere. Allo stadio Viviani di Potenza una doppietta di Adorante e un gol di Erradi consentono alla Juve Stabia di calare il tris al cospetto di un avversario che solo nel finale prova a riaprire la partita con Volpe. Tanta è la delusione nelle parole rilasciate ai microfoni ufficiali del club rossoblù di mister Marco Marchionni, che, tuttavia, elogia gli avversari. «Non c’è stata proprio la prestazione. Non è giusto soffermarsi sugli ultimi dieci minuti, perché la partita ne dura novanta. Oggi si è vista una squadra che merita il primo posto e tutti i complimenti che gli vengono fatti. Gioca un calcio semplice, dove i giocatori vogliono la palla, sono d’aiuto per il compagno, sanno cosa fare e dove fare. Bisogna prendere spunto da loro, ti aiutano a capire tante cose. Asencio era convocato, ma ha avuto la febbre questa notte. A prescindere da questi episodi, che possiamo risparmiarci, sono mancati un po’ tutti. Inutile girarci attorno. Manca l’attenzione. Abbiamo preso gol dove sapevamo che la Juve Stabia lavorava in quel modo. Quando manca l’attenzione, vuol dire che oltre al lavoro ci vuole qualcos’altro. I numeri parlano chiaro. Il Potenza con le grandi fa fatica. Sapevamo l’importanza di questa partita per la piazza. C’è da chiedere scusa perché siamo stati un po’ rinunciatari. Non possiamo permettercelo a prescindere dalla squadra che affronti. Oggi ci potevano essere basi per cambiare questa involuzione. Non ci sono state e questo non va bene. Il Potenza deve fare molto di più. La Juve Stabia ha tanti meriti, perché gioca un calcio pulito e di idee. Ha trovato ragazzi che non si lamentano e corrono, prendono botte e le danno. Quando trovi questo è tutto molto più facile. Ci vuole l’idea dell’allenatore che secondo me ha dato. Togliendo i minuti iniziali, che ci possono stare, abbiamo fatto veramente poco. Da una parte una squadra che voleva palla e giocare a calcio, dall’altra una squadra che ha pensato ad essere spaventata e frenetica, senza un’idea precisa. Non è detto che se chiedi un giocatore alla società, questo ti cambia la squadra. Chi rimarrà non si potrà più muovere. Qua si perde tanto tempo a parlare di chi deve andare e chi deve restare. Per quanto riguarda i giovani, ci sono ragazzi venuti da piazze importanti. Ma devono dimostrarlo. A prescindere da dove viene, un giocatore lo deve dimostrare in campo. Stiamo facendo fatica. Devono dare molto di più e se vengono da Avellino o Crotone devono darci una mano. Ci sono sei attaccanti forti, ma i numeri parlano e bisogna fare gol. Il primo gol di Adorante è lo stesso capitato con Rossetti. Il calcio è fatto di episodi. Quando ti capita bisogna far gol. Loro hanno fatto gol alla prima occasione. In termini di occasioni hanno sfruttato bene le prime due tre vere palle gol. Quando ha questi attaccanti che ti fanno gol alla prima occasione è tutto più facile. Dobbiamo riuscire a creare anche noi le occasioni per poi sfruttarle. Siamo una squadra che deve iniziare a essere un po’ più cinica.»
Il tecnico delle vespe si congratula con la squadra di Conte e commenta la vigilia della semifinale play-off di ritorno. «A Cremona partita difficile, dobbiamo fare 98 minuti con il casco in testa, senza abbassare i ritmi. Fortini? Non condivido il suo post sui social»
