Cultura & Spettacolo
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Storia e viticoltura, il Museo Archeologico di Stabia collega le radici di un tempo con quelle di oggi

L’inaugurazione del polo museale ha valorizzato anche la produzione vinicola campana

tempo di lettura: 2 min
di Gioacchino Roberto Di Maio
22/09/2020 20:27:11

L’inaugurazione del Museo Archeologico di Castellammare di Stabia negli splendidi ambienti della Reggia di Quisisana ha valorizzato anche la tradizione vitivinicola campana. Il polo museale, intitolato a Libero D’Orsi, è stato anche il teatro di un suggestivo momento conviviale. «Questo appuntamento con la storia ha collegato le radici di un tempo con quelle di oggi – ha sottolineato il sommelier stabiese Domenico Sabatino –, ringraziamo il presidente degli scavi Ferrara, il Professore Di Massa, il direttore Muscolino e Rocco che ci hanno dato la possibilità di essere stati presenti in un’occasione tanto prestigiosa. Ci siamo concentrati su una degustazione profonda con vini di piccole aziende agricole presenti sul banco d’assaggio con il Fiano igp Roccamonfina az.Porto di Mola, il Greco di Tufo docg az. Macchie Santa Maria, il Gragnano doc az. Balestrieri, la Falanghina Doc Campi Flegrei az. Cantine del Mare, il Costa d Amalfi doc Ravello az. Ettore Sammarco e il Lacryma Christi del Vesuvio doc az. Setaro, tutti vini che lasciano presagire un futuro roseo per la produzione locale. È stato giusto rappresentare il territorio campano, area in cui negli ultimi anni i produttori stanno realizzando vini che non hanno nulla da invidiare nel mondo vitivinicolo». Un momento conviviale, la cui degustazione è tipica della Masseria delle Grazie, che ben si sposa con l’approfondimento tematico dedicato, all’interno del museo, all’alimentazione nel momento in cui il visitatore giunge al triclinio di Carmiano. Qui il tema del cibo, della sua preparazione e consumazione, è illustrato da vasellame da mensa in bronzo, terracotta e vetro, da vasellame da cucina e anfore, che offrono uno “spaccato” su un momento importante quale era, appunto, quello della convivialità. Le pareti del triclinio, sono state integralmente riproposte al centro del percorso con pitture di tema dionisiaco che richiamano proprio la produzione del vino, attività principale svolta negli ambienti della parte rustica della residenza. Un idillio tra storia e gusto che ha vissuto un nuovo, suggestivo, momento di unione.

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