Il mito di Narciso è stato una fonte di ispirazione per gli artisti di ogni tempo. In questo raffinato stucco, realizzato a graffito e spatola, proveniente da una parete delle terme della villa rustica del Petraro – oggi esposto al Museo Archeologico di Stabia –, il mitico personaggio è mollemente adagiato su una roccia e sotto un pergolato di vite, mentre rivolge lo sguardo verso lo specchio d’acqua alla sua sinistra, dove si riflette il suo bellissimo volto.
Punito dalla dea Nemesi perché insensibile all’amore, morì consumato per essersi innamorato della sua immagine, per poi trasformarsi nel fiore omonimo. L’amorino a destra assiste alla scena con in mano una fiaccola abbassata, presagio di morte. Questo elegante stucco era in corso d’opera al momento dell’eruzione del 79 d.C., come si deduce dai diari di scavo della villa situata nell'entroterra stabiano.
«Il pubblico è stato spettacolare, questa è anche la vittoria di Castellammare. Abbiamo vinto un campionato difficile contro squadre organizzate e con una forte identità».