Cronaca
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Vico Equense - Costiera trasformata in una mega piazza di spaccio, un business da migliaia di euro l'anno per i Di Martino

Fabio Di Martino e Mario Molinari gestivano la rete dei pusher. Per la Procura erano loro a capo dell'intero gruppo criminale

tempo di lettura: 2 min
di genesp
14/03/2019 08:27:25

Gli affari con i D'Alessandro a Castellammare e i guadagni che arrivavano dai Monti Lattari non bastavano. I Di Martino volevano di più, puntavano alla penisola sorrentina tanto da riuscire a creare una vera e propria piazza di spaccio fra Vico Equense e Sorrento. Tutto grazie a Fabio Di Martino, figlio di Leonardo capoclan, e Mario Molinari, suo zio e fratello di Annamaria Molinari, anche lei in carcere. La Procura di Torre Annunziata ha ricostruito oltre cento episodi che inchioderebbero i due membri del clan che al momento sono rinchiusi in carcere in attesa del Riesame. In tutto sono finite in cella 14 persone, 3 sono invece agli arresti domiciliari. L'operazione Terre delle Sirene conta 27 indagati fra i quai minorenni e insospettabili. Dall'informativa dei carabinieri emerge anche un retroscena inquietante: i pusher volevano preparare un attentato contro un poliziotto in servizio a Sorrento.

Fabio Di Martino difficilmente si recava in penisola sorrentina, preferiva coordinare le operazioni da Gragnano, frazione di Iuvani dove vive con la sua famiglia. A Vico Equense c'era Mario Molinari che consegnava di persona la marijuana ai pusher che poi la rivendevano fra le zone della movida costiera. Un business da migliaia di euro l'anno e che incrementava le casse del temuto clan dei Monti Lattari. Se Fabio Di Martino controllava la penisola, suo fratello Antonio, al momento latitante dopo gli arresti dell'inchiesta Olimpo, si occupava di Gragnano e Castellammare. Entrambi portavano avanti gli affari di famiglia. La cosca, sempre dedita alla coltivazione di marijuana e alla successiva vendita nelle piazze di spaccio, riusciva così ad avere il monopolio su un territorio estremamente vasto. 

Il tutto è stato possibile grazie ad una serie di fiancheggiatori e affiliati. Fra di loro anche minorenni, alcuni dei quali coinvolti nei raid punitivi, e ragazze insospettabili che praticamente si occupavano del trasporto della marijuana da una parte all'altra della penisola. Gli investigatori, dopo aver controllato per mesi i telefoni degli indagati e dopo aver ascoltato centinaia di telefonate, hanno chiuso il cerchio lo scorso lunedì dando vita ad una maxi operazione che di fatto ha smantellato interamente la piazza di spaccio sorrentina e infliggendo un duro colpo al clan Di Martino. L'arresto di Leonardo e della moglie Annamaria Molinari negli anni scorsi, quello del figlio Fabio pochi giorni fa e tenendo conto della latitanza di Antonio, gli equilibri del clan potrebbero saltare a causa del vuoto di potere che si è venuto a creare.

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